Non c'è Casa automobilistica che non sia rimasta «folgorata» sulla via della mobilità elettrica. Una folgorazione comunque obbligata, viste le severe normative green e i piani dei governi. Da Volkswagen (Porsche inclusa) a Stellantis, da Bmw a Mercedes, quindi Ford, Gm, Renault, Volvo, Hyundai-Kia e i colossi cinesi: tutti stanno investendo megarisorse per far sì che entro il decennio l'offerta di prodotto sia elettrificata, se non completamente elettrica. Uno scenario che vede anche i produttori di supercar, come Ferrari (nel 2025) e Lamborghini (dopo il 2025), voltare pagina nella stessa direzione.
Ieri è toccato a Ford, con il suo ad Jim Farley, spiegare la sua strategia e fissare al 2030 l'obiettivo di avere il 40% dei suoi veicoli solo con motore elettrico. La seconda Casa americana investirà oltre 30 miliardi di dollari, contro i 22 inizialmente previsti, per il piano «Ford+», che prevede anche lo sviluppo di batterie di nuova generazione. La mitica Mustang ha segnato il debutto nelle «zero emissioni» con il crossover Mach-E, mentre l'icona F-150 ha inaugurato il nuovo corso tra i pick-up a stelle e strisce. Quindi, toccherà al più conosciuto, in Europa, commerciale Transit. L'ad Farley non non ha dubbi: «Siamo di fronte alla nostra maggiore opportunità di crescita e di creazione di valore dalla Model T di Henry Ford». Parole che hanno scosso positivamente anche Wall Street visto che ieri, a un'ora dalla chiusura, il titolo Ford cresceva di oltre l'8,6%. Il gruppo di Dearborn, inoltre, ha dichiarato agli analisti di prevedere, nel 2023, un margine operativo dell'8 percento.
Anche il rivale di Ford, la General Motors, intende puntare, entro il 2035, a virare la produzione negli States completamente sull'elettrico: 27 i miliardi di dollari stanziati per i prossimi cinque anni.
Gm e Ford pianificano anche sull'onda delle affermazioni del presidente Joe Biden il quale, oltre a voler elettrificare l'intera flotta della Casa Bianca, è pronto a mettere sul piatto 174 miliardi di dollari per sostenere la mobilità green.
Da parte sua, Bruxelles ha già preventivato, molto ottimisticamente, 30 milioni di auto elettriche sulle strade europee nel 2030. Tra i «big», Volkswagen ha deciso di investire sull'elettrico 33 miliardi, dei 73 complessivi destinati alla mobilità del futuro, e proporre per il 2030 una settantina di modelli a batteria. I piani di Stellantis si conosceranno a fine anno, quando Carlos Tavares presenterà il suo progetto strategico. Per il 2021, comunque, saranno 40 i modelli elettrificati.
La «folgorazione» generale e obbligata (lo stesso Tavares lo ha ribadito di recente) ha però il suo rovescio della medaglia. Le preoccupazioni riguardano soprattutto i livelli occupazionali.
Ne ha parlato, nei giorni scorsi, Ola Källenius, numero uno di Daimler-Mercedes. Il suo messaggio a Bruxelles: «Pronti a seguire la rotta, ma bisogna fare delle considerazioni sull'impatto che avrà l'elettrificazione sui posti di lavoro nel settore automobilistico».
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