Ford, contro la crisi novità e investimenti

Ford, contro la crisi novità e investimenti

AmsterdamIn attesa del Salone dell'auto di Parigi dove, a fine mese, l'industria dell'automobile mostrerà i modelli destinati ad aiutare l'uscita dalla crisi, Ford ha riunito ieri ad Amsterdam circa 2mila concessionari e i principali media europei. Oggetto: il piano di ristrutturazione continentale del marchio, una complessa operazione che richiede importati investimenti sia a Ford sia a i suoi dealer e che è già stata portata a termine con successo negli Usa. «Go further», andare oltre, fiduciosi nel futuro, è l'imperativo della casa di Dearborn, al centro del messaggio che Alan Mulally, ceo di Ford Motor Company, ha portato dagli Usa introducendo il primo «pacchetto» delle 15 novità che la casa lancerà entro il 2017, vetture e furgoni che incarnano la filosofia «One Ford», adatti, cioè, senza modifiche sostanziali, per gli automobilisti dei cinque continenti.
La ripresa, che per Ford significa anche un recupero di quote di mercato, passa insomma attraverso il lancio di nuovi modelli, una strategia che appare in netto contrasto con la visione, finora non smentita, di Sergio Marchionne che considera ininfluenti le novità in tempi di crisi. Come ha sottolineato Stephen Odell, chairman di Ford Europa, «noi, a differenza di altri, non tagliamo modelli o posti di lavoro, ma investiamo in ricerca e sviluppo per rafforzarci in fasce di mercato dove siamo già forti, come il segmento C, dove la Focus è al momento l'auto più venduta, o quello dei furgoni dove è imminente il debutto del nuovo Transit (diventerà un marchio autonomo); ma anche per crescere in segmenti in espansione come quello dei Suv dove, con il marchio Usa, debutteranno la nuova Kuga, e poi, entro 18 mesi, la seconda generazione della compatta Ecosport finora riservata al mercato sudamericano. Il piccolo Suv, come il più grande Edge, costruito negli Usa e atteso anche sul nostro mercato, potrebbero essere due dei modelli che verranno prodotti, senza sostanziali modifiche, in Europa in quelle fabbriche Ford che oggi viaggiano a ritmi ridotti. In piena epoca di downsizing, Ford punta a produrre entro il 2015 oltre 800mila unità del motore Ecoboost (nella versione da 1 litro) appena lanciato, e a espandersi, come chiedono anche i dealer di numerosi mercati europei, nel segmento delle utilitarie dove, peraltro, stanno per arrivare il monovolume compatto B-Max e la rinnovata Fiesta. Per un'ulteriore crescita nella fascia delle piccole, Odell ha anche detto di contare sull'esperienza di Fiat, un accenno a una collaborazione che si è finora limitata allo sviluppo e alla costruzione in comune di 500 e Ka, in Polonia. Ma Ford non guarda soltanto alle piccole e conta molto, per la ripresa, sulla nuova generazione di Mondeo (già in vendita in Usa) della quale non è ancora stata comunicata la data di vendita.

Dalla megaconvention di Amsterdam esce, nell'insieme, una Ford che guarda con molta fiducia all'Europa, dove ha intenzione di continuare a produrre con redditività senza dover ricorrere al taglio di posti di lavoro o alla chiusura di stabilimenti, un ottimismo simboleggiato dalla storica decisione di importare in Europa il mito Mustang.

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