Le frasi

La Corte di giustizia europea strizza l'occhio all'idea di Mario Draghi di usare il bazooka del quantitative easing: il programma di acquisti di asset (Omt), annunciato dalla Bce nel 2012 e finora mai messo in pratica, non travalica i confini segnati dai Trattati Ue. Ma i mercati non festeggiano: pesano le stime globali di crescita riviste al ribasso dalla Banca Mondiale e la caduta dei prezzi delle materie prime.

Con il giudizio preliminare espresso ieri dall'avvocato generale della Corte, che quasi certamente sarà confermato dalla sentenza dei giudici di Lussemburgo prevista fra tre mesi, Draghi incassa un importante punto a favore. Da sempre sostenitore della necessità di usare misure anche non convenzionali per contrastare le emergenze, il presidente dell'Eurotower si è liberato di un peso. In caso di parere avverso sul cosiddetto scudo anti-spread, l'ala dell'Eurotower più osservante l'ortodossia monetaria avrebbe alzato la voce e il piano di acquisto di titoli di Stato si sarebbe forse arenato.

Ora, in vista della cruciale riunione di giovedì prossimo, la strada sembra spianata. La Bce deve poter avere «ampia discrezionalità» nella politica monetaria, dice il rappresentante della Corte Ue. Mani libere insomma, anche se non manca l'invito a rispettare alcune raccomandazioni. Se, quindi, si ritiene che «gli obiettivi del programma Omt siano in linea di principio legittimi e conformi alla politica monetaria», e quindi non assimilabili a veri e propri aiuti di Stato (il punto controverso che aveva fatto scattare il ricorso tedesco), l'istituto di Francoforte «dovrà astenersi dal partecipare direttamente al programma di assistenza finanziaria applicato allo Stato interessato» nel caso l'Omt diventi operativo.

A sentire le sue ultime dichiarazioni a Die Zeit, sembra del resto che per l'ex governatore di Bankitalia la via del QE sia tra le poche ancora percorribili per contrastare un rischio di deflazione (in Italia i prezzi sono saliti nel 2004 solo dello 0,2%, il livello più basso dal 1959) che «è più alto di un anno fa». La Bce «non ha possibilità illimitate» di intervento per onorare il proprio mandato, ha detto Draghi a proposito di quell'acquisto di bond sovrani che fa tanto storcere il naso ai tedeschi. Lui, però, non ci sta a indossare la maglia da tifoso del Club Med: «Non stiamo qui per favorire questo o quel Paese e per danneggiare i risparmiatori tedeschi», ha spiegato. Al contrario, la strategia adottata dall'Eurotower ha permesso di incamerare buoni utili dei quali ha beneficiato anche la Bundesbank, «che li distribuisce al Tesoro e quindi ai cittadini tedeschi».

Il numero uno della banca centrale ha comunque evitato di entrare nei dettagli sulla possibile entità e sui meccanismi di ripartizione dei rischi, i due capisaldi del QE. E sui quali, come ha ricordato mercoledì il consigliere della Bce, Ewald Nowotny, «ci sono ancora negoziati in corso». Questi elementi di incertezza accompagneranno fino a giovedì prossimo i mercati, indeboliti ieri (Milano ha perso l'1,6%) anche dal cattivo andamento di Wall Street, sulla quale ha pesato il bilancio negativo di Jp Morgan e il calo delle vendite al dettaglio (-0,9% in dicembre). Le stime poco confortanti della Banca Mondiale sulla crescita globale (rivista da +3,4 a +3%) e su quella dell'eurozona (dall'1,8% all'1,1%) hanno inoltre spinto in forte ribasso i prezzi delle materie prime, in particolare il rame (-8%).

Notizie invece più confortanti per i Btp, con lo spread sceso a 129 punti e con il rendimento del decennale al minimo storico dell'1,72%. Oggi il Tesoro potrebbe emettere il nuovo Btp a 30 anni per un ammontare fino a 5 miliardi di euro.

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