L'obiettivo finale è il controllo totale di tutte le stazioni italiane, da sottoporre a un deciso restyling in modo da renderle così attrattive da convincere gli amanti dell'automobile a preferirle il treno. Un traguardo che per Ferrovie dello Stato prevedeva, come tappa intermedia, la riconquista dell'intero pacchetto Cento Stazioni. Scopo raggiunto ieri con l'acquisizione del 40% della società per 65,6 milioni di euro. A farsi da parte è stata Save, la concessionaria degli aeroporti veneti controllata per il 60% da quella Finint che naviga in acque agitate a causa dell'esposizione debitoria di uno dei due soci forti, Andrea De Vido, valutata in 100 milioni e fondamentalmente a carico di Veneto Banca.
La delicata situazione in cui versa Finint potrebbe aver paradossalmente accelerato l'operazione con le Fs. Di sicuro, le Ferrovie hanno ora campo libero per attuare le strategie indicate nel piano industriale presentato di recente dal gruppo di Piazza della Croce Rossa, il cui punto focale è la stazione vista come «hub» intermodale. Attualmente il network delle stazioni è «frammentato» in 3 soggetti: Centostazioni, Grandi stazioni e Rfi. «Entro il 2017 - ha spiegato l'amministratore delegato del gruppo, Renato Mazzoncini - ci riapproprieremo integralmente della proprietà di tutte le stazioni, avendo Grandistazioni Rail, Centostazioni e Rf». In questo modo ci sarà «una regia unica per tutte le 600 stazioni» e non più, come accade oggi una gestione, frammentata tra 3 soggetti con finalità diverse». Il destino di Centostazioni passa in prima battuta dall'individuazione dei siti con una vocazione retail, quelli dove ci si reca anche se non si deve prendere il treno. «Il prossimo step - annuncia Mazzoncini - sarà la cessione a privati tramite gara del ramo retail e alcune stazioni attualmente nel perimetro di Centostazioni, e cioè quelle che per numero di passeggeri in transito e per spazi a vocazione commerciale, sono attrattive per centri di shopping, servizi, intrattenimento». Milano Porta Garibaldi, Padova, Pisa Centrale e Roma Ostiense finiranno quasi certamente nella lista, e alla fine delle operazioni ci sarà un network di non più di 20 stazioni con una vocazione retail: le 13 comprese nella società Grandistazioni e qualcun'altra che attualmente è nella società Centostazioni.
Oltre a confermare l'interesse per la M5 di Milano («È l'unica delle metropolitane non di proprietà del Comune»), l'ad ha ricordato che Fs chiude il 2016 con ricavi superiori ai 9 miliardi e un
utile di 800 milioni. E, a proposito della quotazione di Fs, il ruolino di marcia è già tracciato: primi sei mesi del 2017 dedicati alla creazione di una newco, gli altri sei per mettere a punto il collocamento in Borsa.RP
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