«Opel non è in vendita». Il vicepresidente della controllante Gm, Stephen Girsky, ha di fatto smentito le indiscrezioni pubblicate ieri dal Sole 24 Ore secondo cui l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, avrebbe un progetto per la casa di Rüsselsheim finalizzato a tagliare i costi di progettazione e industrializzazione delle vetture di piccole dimensioni. Ipotesi che però non sarebbe ancora stata formalmente sottoposta alla casa madre Gm. Opel, ha sottolineato Girsky, «rappresenta un elemento fondamentale per il futuro successo di Gm in Europa».
Parole che però contrastano con i numeri. Nei primi sei mesi del 2012 Opel ha registrato una perdita operativa di circa 500 milioni (a fronte dei circa 354 milioni di Fiat Auto in Europa). Anche l'investimento da circa 300 milioni in Psa, effettuato a inizio anno, è stato svalutato in seguito ai 662 milioni di perdita operativa del gruppo che riunisce Peugeot e Citroën.
Intanto, Fiat Industrial ha precisato che la fusione con Cnh ha registrato un ritardo perché «non è ancora pervenuta risposta da parte dello special committee del cda» della controllata americana.
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