Generali sorprende la Borsa con 1,2 miliardi di profitti

Utile in calo ma sopra le attese, il titolo balza del 7,2% Donnet: «I target non cambiano, dividendi in linea»

Rita Ballarin

Piazza Affari promuove con un +7,19% le Generali che chiudono il semestre con risultati in calo (1,2 miliardi l'utile netto) ma superiori alle stime degli analisti e prospettano un'ulteriore stretta sui costi che possa fare da volano alla redditività. Il capo azienda Philippe Donnet, che ha firmato il secondo trimestre del Leone (il top manager francese si è insediato a fine marzo sostituendo Mario Greco), ha così mantenuto inalterati i target finanziari del quadriennio 2015-2018: 7 miliardi cumulativi di flusso di cassa, dividendi cumulati per 5 miliardi. E ha ribadito l'intenzione di aumentare la remunerazione degli azionisti. Il tutto, nonostante un'economia globale peggiorata rispetto alla presentazione del piano industriale a maggio 2015.

Tra gennaio e giugno Generali ha appunto ottenuto profitti per 1,2 miliardi (-9,9% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ma meglio degli 1,1 miliardi attesi dagli analisti), un risultato operativo di 2,5 miliardi (-10,5%) e premi per 37 miliardi (-2,1%). Bene il ramo Danni che cresce dell'1,3% a 11,1 miliardi, mentre il Vita è stato penalizzato dalla volatilità dei mercati azionari: -3,5% a 25,8 miliardi.

Più in dettaglio, sulla redditività del gruppo hanno influito le maggiori svalutazioni e i minori profitti dovuti alla «politica di gestione», ovvero per riscuotere le plusvalenze teoriche sugli investimenti, visto l'andamento dei listini, si preferisce attendere tempi migliori. Il solvency ratio, l'indice che misura la solidità patrimoniale nel settore assicurativo, è stabile a 188%, sugli stessi livelli dello scorso marzo (ma era 202% nel 2015).

I broker apprezzano la «buona qualità» dei dati. E, in effetti, nel semestre sono migliorate le performance tecniche sia nel segmento Vita (il valore della nuova produzione, è aumentato del 38,5% a 656 milioni) che nel ramo Danni (con il combined ratio, ovvero l'indice che misura le spese si risarcimento rispetto alla raccolta premi, in calo di 0,3 punti a 92,3%). «I risultati confermano l'efficacia della gestione operativa del gruppo, ma anche l'estrema debolezza del contesto esterno riflessa da valutazioni di mercato molto sacrificate», commentano gli analisti di Icbi.

Quanto al futuro, nell'attuale clima di incertezza caratterizzato da volatilità estrema e bassi tassi di interesse, Donnet punta a migliorare il risultato operativo e a creare valore nel lungo termine. Il primo obiettivo, ha spiegato il top manager, sarà raggiunto attraverso operazioni di semplificazione, razionalizzazione e riduzione dei costi, iniziative di concentrazione sui mercati profittevoli e ad alto potenziale e, infine, attraverso attività che confermino l'eccellenza tecnica del gruppo. Quanto invece al secondo pilastro della strategia, il target sarà centrato grazie ad azioni di ribilanciamento del portafoglio con attività a basso assorbimento di capitale, alla spinta innovativa e a una maggiore valorizzazione del marchio. Per i dettagli Donnet rinvia all'investor day di novembre ma, nel frattempo, assicura «rispetto ai nostri concorrenti, Generali farà la differenza, incrementando in modo proficuo e veloce la strategia».

Donnet ha poi confermato che Generali

intende «prendere un impegno fino a 200 milioni» per il fondo Atlante. E ha infine accolto con favore il rafforzamento di Caltagirone nel capitale del gruppo (salito al 3,4%): «Quando un azionista sale è un segnale di fiducia».

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