I conti del trimestre approvati ieri in cda verranno presentati al mercato questa mattina ma nel frattempo Generali ieri ha annunciato la nuova struttura organizzativa del gruppo con la nomina di Giulio Terzariol (in foto) come direttore generale e deputy ceo. Terziarol è l'attuale ceo delle attività assicurative arrivato due anni fa da Allianz. Il board del Leone gli ha attribuito la gestione del business assicurativo del gruppo e la supervisione di Banca Generali. "Tali responsabilità delegate - viene specificato in una nota - saranno esercitate in completo allineamento con le direttive" dell'amministratore delegato Philippe Donnet. Che ha sottolineato la "capacità di Generali di costruire, in questi anni, uno dei migliori team manageriali a livello globale nel settore assicurativo e dell'asset management". La nomina diventerà effettiva al completamento della verifica dei criteri di idoneità da parte di Ivass e il ruolo di ceo Insurance cesserà non appena Terzariol assumerà la nuova carica.
Il via libera alla nomina è avvenuta con l'astensione di quattro consiglieri. Si tratta dei tre esponenti appartenenti alla lista di minoranza presentata un anno fa in assemblea dal gruppo Caltagirone - ovvero Flavio Cattaneo, Marina Brogi e Fabrizio Palermo - e di Clemente Rebecchini, storico rappresentante di Mediobanca nel board del Leone. La scelta dei primi tre di astenersi va tradotta come una non opposizione alla scelta che comunque è stata fatta dal vecchio cda. In ogni caso, la nomina di Terzariol ha ricevuto un apprezzamento unanime da parte di tutti i consiglieri. Resta il fatto che dopo l'ingresso del Monte dei Paschi tra gli azionisti di riferimento di Generali tramite la quota di Mediobanca (detiene il 13,2%) Caltagirone e Delfin si preparano ad aprire il cantiere di una nuova governance del Leone, il cui board scadrà nel 2027, anticipando un cambio al timone. Per questa mattina è intanto fissata la presentazione dei conti dei nove mesi.
E vedremo se gli analisti chiederanno ai vertici del Leone anche un aggiornamento sul dossier Natixis, annunciato più di nove mesi fa, le cui prospettive potrebbero essere esaminata dal cda di Trieste di metà dicembre. Ma pare ormai scontato che i colloqui con i francesi non avranno vita lunga.