Grecia, aiuti insufficienti Ed è allarme terrorismo

La Grecia è una polveriera pronta a esplodere: e non solo metaforicamente. L'allarme terrorismo è al calor bianco: nel mirino ci sarebbe addirittura la Troika. I rappresentanti di Ue, Bce e Fmi che torneranno ad Atene dopo il 22 settembre potrebbero essere bersaglio di attentati da parte di anarchici ed estremisti, tanto che la polizia ellenica avrebbe già provveduto a rinforzare le misure di sicurezza. Intanto, il governo greco è impegnato a elaborare una strategia per non essere costretto a imporre nuovi tagli ed evitare una crisi che trascinerebbe il Paese verso disastrose elezioni anticipate.
I numeri sono impietosi: nel programma di aiuti attualmente in corso ci potrebbe essere un buco di almeno 4 miliardi di euro già entro la fine del 2014, data la dinamica deludente di entrate fiscali e proventi delle privatizzazioni. Lo ha sostenuto apertamente a Berlino il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, al Bundestag, il Parlamento tedesco. E per il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, la Grecia potrebbe avere bisogno di altri aiuti esterni dato che esiste una «possibilità realistica» che non sia in grado di ottenere l'accesso ai tradizionali canali di mercato di rifinanziamento del debito, entro la fine del 2014.
Intanto, oltre un milione di greci lavora senza stipendio: la disoccupazione ha talmente spaventato la gente che pur di non perdere il posto, continua a lavorare senza ricevere lo stipendio per mesi. E occorreranno almeno 10 anni- secondo uno studio del sindacato del settore privato Gsee - per riportare al di sotto del 20% il tasso di disoccupazione.

L'ultima frontiera dei provvedimenti anti crisi è il supermercato: da ieri, infatti, le grandi catene mettono in vendita addirittura cibi già scaduti, ovviamente a metà prezzo. Con buona pace della salute dei cittadini, e delle loro proteste: «Il Paese diventerà un enorme immondezzaio», afferma l'associazione dei consumatori.

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