Economia

Guerra fredda tra M5s e Pd sulle poltrone di Bankitalia

I grillini sperano di piazzare qualche nome gradito al centro di Bankitalia. Per questo attaccano a testa bassa il governatore Ignazio Visco

Guerra fredda tra M5s e Pd sulle poltrone di Bankitalia

Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno attivato il timer di una nuova bomba a orologeria, l'ennesima all'interno del governo giallorosso che potrebbe esplodere da un momento all’altro: le poltrone di Bankitalia.

La battaglia, tutta interna all’esecutivo, riguarda il nuovo direttorio della Banca d'Italia, e le tensioni sul decreto di salvataggio da 900 milioni di euro per la Banca Popolare di Bari (Bpb) rappresentano soltanto la punta dell’iceberg di una lotta senza esclusioni di colpi. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Verità, il punto di rottura principale è quello legato al ricambio della casella di direttore generale a Palazzo Koch.

Ieri il M5s ha diffuso una nota in cui ha attaccato a testa bassa Ignazio Visco, attuale governatore di Bankitalia. Il motivo è la nomina da parte della Banca d’Italia di Antonio Blandini a Commissario della Bpb. L’attacco dei grillini è secco: “Bankitalia ha scelto come commissario a Bari il professore universitario che in passato era stato indicato dalla stessa autorità di vigilanza come membro del comitato di sorveglianza nel commissariamento di Tercas”. I pentastellati, dunque, lamentano questa scelta e si chiedono come Blandini “possa esprimere una valutazione oggettiva su una eventuale sottovalutazione delle sofferenze della banca abruzzese al momento della fusione con Bari”.

Mentre Luigi Di Maio e i suoi, a differenza del Pd e di Italia Viva, che vogliono evitare scivoloni, possono utilizzare l’attacco ai banchieri come casus belli per scatenare una guerra nel cuore dell’esecutivo. Le frecciatine lanciate a vario titolo all’indirizzo di Bankitalia nascondono interessi diversi, non certo la sola e semplice "tutela dei risparmiatori italiani". Sotto la superfice si cela quella che possiamo definire la partita delle poltrone.

Le nomine di via Nazionale

Tra Bankitalia e Palazzo Chigi si è iniziato a discutere delle nomine di via Nazionale. A gennaio ci sarà il passaggio di Fabio Panetta dall’attuale ruolo di dg al consiglio direttivo della Bce. Per colmare il vuoto lasciato da Panetta, Visco ha iniziato a muoversi per formare il nuovo direttorio dell’istituto. Il momento è delicato ma i grillini hanno pensato bene di gettare in campo una serie di fumogeni per rallentare le operazioni; non a caso il consiglio direttivo del 20 dicembre dell'istituto potrebbe slittare a metà gennaio.

Il nome più caldo per ricoprire il ruolo di dg di Bankitalia è quello di Daniele Franco, come tra l’altro richiesto dallo stesso Visco. Il posto vacante nel direttorio dovrebbe invece andare a uno tra Piero Cipollone, funzionario generale con l’incarico di “alta consulenza al direttorio” di Banca d’Italia o Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e Statistica. Una volta completato il direttorio, sarà necessario affidare le deleghe. Luigi Federico Signorini avrà molto probabilmente quella sui conti pubblici, Alessandra Perrazzelli si ritroverà a fare i conti con la delega alla vigilanza mentre a Cipollone o Gaiotti dovrebbero essere assegnate le deleghe sul bilancio e banconote.

Il piano del Movimento 5 Stelle è ormai evidente: mettere in difficoltà Visco per sperare di piazzare al centro della scena qualche nome gradito.

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