I Marcucci cedono Kedrion. Compra Permira con Abu Dhabi

Poi fusione con una multinazionale. Vendono anche Cdp e Fsi, ma tutti gli italiani avranno una quota nella newco

I Marcucci cedono Kedrion. Compra Permira con Abu Dhabi

Riassetto con M&A nel mondo del plasma iperimmune divenuto strategico nella lotta al Covid. Kedrion, storica società toscana è stata venduta al fondo di private equity Permira e al suo co-investitore Abu Dhabi Investment Authority. A cedere il gioiellino, una compagine tutta italiana formata dalla famiglia fondatrice Marcucci (azionista al 51%), il Fondo strategico italiano (24,1%) guidato da Maurizio Tamagnini, e Cdp equity (25,06%). Gli azionisti italiani però, escono dalla porta, ma rientrano dalla finestra di un gruppo trasformato: il colosso che nascerà dalla contestuale integrazione di Kedrion con la società britannica, Bios Products Laboratory (Bpl).

Nel nuovo gruppo Fsi, i Marcucci e Cdp equity avranno il 36% mentre il restante 64% sarà nelle mani di Permira. Un ridimensionamento per la compagine italiana - con Cdp che si è riservata un'opzione, ma non ha ancora deciso come muoversi - che tuttavia ha ottenuto da questo investimento una ricca plusvalenza milionaria: «La cessione della partecipazione garantisce alla Cassa - viene rilevato in una nota - una importante valorizzazione e ritorno sull'investimento». Nei 10 anni in cui Cdp Equity e company sono state azioniste, la società ha potuto raddoppiare il giro d'affari, incrementare i ricavi sui mercati internazionali, saliti dal 46% al 78%. Cdp, in particolare, dovrebbe incassare da quest'operazione circa 325 milioni. Crescita che non si esaurirà qui visto che insieme, Kedrion e Bpl diventeranno il quinto gruppo mondiale del settore plasma ed emoderivati in genere, con un fatturato aggregato di 1,1 miliardi di euro e oltre 4mia dipendenti. Un'operazione milionaria il cui prezzo non è stato reso noto, anche se secondo indiscrezioni le due società insieme dovrebbero essere passate di mano per poco più di 2 miliardi di euro.

Per Kedrion si tratta di un'importante occasione di crescita internazionale. Attualmente la società ha un fatturato intorno ai 700 milioni, con una presenza commerciale in oltre 100 paesi, raggiunti per l'80% attraverso la vendita diretta. Alla presidenza del gruppo dovrebbe restare Paolo Marcucci, oggi presidente esecutivo di Kedrion.

«Nel 2012, quando ho conosciuto la famiglia Marcucci, Kedrion serviva solo le regioni italiane dice Maurizio Tamagnini, ad di Fsi : avevano contratti regionali per cui ritiravano il sangue dal sistema di donazione e lo trasformavano in plasma e farmaci salvavita. Avevano 250 milioni di fatturato, praticamente tutto in Italia.

Fu un'intuizione di Paolo Marcucci a innescare l'espansione: identificò un target nella Rhogam di Johnson & Johnson e noi fornimmo i capitali per l'acquisizione. Fu l'inizio del processo di internazionalizzazione di Kedrion che ora con Bpl quadruplica il fatturato. Ora il 78% dei ricavi saranno fuori dall'Italia e di questi circa il 40% negli Stati Uniti».

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