Nonostante ricavi e utili in calo Indesit ha chiuso in rialzo dell'1% a 9,84 euro in Piazza Affari. La Borsa dunque si aspetta che il presidente e ad Marco Milani, in accordo con la famiglia Merloni (che con il 44,1% controlla la società tramite la holding Fineldo), riesca ad individuare un partner strategico il cui nome spazia dai tedeschi di Bosch ai cinesi di Haier. Quanto ai conti dell'anno appena chiuso, il produttore di elettrodomestici marchigiano ha realizzato ricavi pari a 2,6 miliardi, in calo del 7,7% rispetto al 2012. Peggio ha fatto l'utile, che si è fermato a 3,2 milioni, in forte calo dunque rispetto ai 61,7 milioni del 2012. L'ebit (margine operativo netto), prima degli oneri e proventi non ricorrenti, è sceso a 84 milioni dai 110 milioni del 2012. Sale anche il debito ora a 326 milioni, rispetto ai 256 milioni di un anno prima.
A pesare sui conti, ha detto Milani, «il difficile contesto economico e la debolezza del mercato russo, causata dalla domanda negativa e dalla sensibile svalutazione del rublo». A cambi costanti infatti la contrazione dei ricavi si sarebbe fermata al 4,6%. Tra le notizie positive la solida performance in Gran Bretagna, un mercato chiave per il gruppo di Fabriano, e il recupero di redditività dell'Italia dove sono previsti investimenti. L'ad Milani, dopo la riunione del consiglio di amministrazione che ha esaminato i risultati, ha comunque sottolineato che «pure in un contesto difficile l'azienda è riuscita a preservare i margini del gruppo attraverso il contenimento dei costi e azioni selettive sui prezzi.
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