L'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, brinda al miglior utile dal 2008 messo a segno in un contesto «sfidante», conferma ricchi dividendi agli azionisti con un payout dell'80%, e accelera la pulizia del bilancio grazie alla cessione di un pacchetto di 3 miliardi di crediti deteriorati a Prelios. Il primo semestre del 2019 si è infatti chiuso per Intesa con 2,27 miliardi di utili (+4% sull'anno precedente) che diventano 2,5 al netto degli oneri della «banca di sistema», ovvero escludendo i contributi versati a supporto del sistema bancario. Anche nel secondo trimestre i profitti sono aumentati rispetto ai 927 milioni dell'anno scorso, superando quota 1,2 miliardi.
Nella presentazione agli analisti, Messina ha definito la banca come il motore dell'«economia sociale italiana» ma anche «tra le più solide e profittevoli in Europa». Nel semestre sono stati ridotti del 3,7% i crediti deteriorati che calano a 15,98 miliardi. «Sono 33 miliardi in meno dai massimi di settembre 2015, e senza costi per gli azionisti con uno stock ai livelli più bassi dal 2009», ha detto Messina. I crediti in sofferenza scendono a 7,05 miliardi da 7,14 miliardi del 31 dicembre 2018, e vanno giù anche le cosiddette inadempienze probabili (da 9,19 a 8,55 miliardi). Il gruppo ha cosi raggiunto già circa l'80% dell'obiettivo di riduzione dei crediti deteriorati 2018-2021, includendo l'accordo con Prelios per costituire un'alleanza strategica riguardante i crediti classificati come inadempienze probabili (unlikely to pay). L'accordo prevede due operazioni: un contratto di durata decennale per la gestione di utp del segmento Corporate e Sme del gruppo da parte di Prelios, con un portafoglio iniziale pari a circa 6,7 miliardi e la cessione e cartolarizzazione di circa 3 miliardi, a un prezzo di circa 2 miliardi.
Quanto alla gestione dei costi, da giugno 2018 a giugno 2019, il personale di Intesa si è ridotto di 3.500 unità, ha ricordato l'ad. Aggiungendo che sono previste 4.700 uscite addizionali entro giugno 2021 già concordate con i sindacati. Più altre 1.000 richieste per uscite volontarie già ricevute e da valutare.
Un'ulteriore riduzione di filiali è attesa alla luce dell'accordo con Sisal per costituire una nuova società che consentirà di offrire prodotti bancari, servizi di pagamento e effettuare transazioni in oltre 50mila esercizi distribuiti su tutto il territorio nazionale.
La nuova società, partecipata al 30% dalla controllata Banca5 e al 70% da Sisal Group, sarà la prima rete italiana a offrire semplici prodotti bancari e servizi di pagamento, come la possibilità prelevare fino a 150 euro al giorno, di pagare Mav, Rav, bollettini, acquistare ricariche telefoniche e carte prepagate.
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