«Il clima è positivo». È l'unico commento che l'ad di Tim Luigi Gubitosi concede durante la conferenza telefonica con gli analisti che ieri a più riprese lo hanno incalzato sul dossier sulla rete unica e sulle trattative con i soci di Open Fiber. Che però, ha ricordato, sono protette da un accordo di riservatezza. Gubitosi ha comunque ribadito che il clima al tavolo con Enel e Cdp è buono, «abbiamo un buon rapporto con la controparte, stiamo lavorando bene ma non posso dire niente, come immagina stiamo parlando anche di strutture e strategie». Il manager ha voluto rassicurare gli analisti e il mercato: «Il nostro obiettivo non è raggiungere un accordo ad ogni costo, non faremo nulla che metta a repentaglio il nostro piano o il nostro obiettivo ultimo che è creare valore. Anche per questo abbiamo il supporto unanime del cda».
La presentazione dei risultati di metà anno alla comunità finanziaria è servita poi per fare il punto sul debito di Tim che nel primo semestre è stato tagliato di oltre mezzo miliardo. L'ad conta di farlo, allo stesso ritmo, anche nella seconda metà dell'anno: «Nei primi due trimestri abbiamo tagliato l'indebitamento di 539 milioni e ci aspettiamo un ritmo di riduzione analogo», ha detto Gubitosi. Quanto alla realizzazione del piano, «sta procedendo a tutta velocità», ha aggiunto il manager confermando i target per il 2019. Gubitosi non intende fare come i suoi predecessori e punta ad essere confermato nel suo ruolo. «In Italia c'è una battuta che circola: ci sono due lavori stagionali, il maestro di sci e l'ad di Telecom ma la mia storia è chiara, la mia è una visione a cinque anni», ha risposto agli analisti. Spiegando loro che «non c'è niente di straordinario che pianifichiamo di fare da qui in poi».
Ieri il gruppo di tlc ha inoltre annunciato un nuovo accordo con i sindacati sulla solidarietà espansiva. Ci sono state nel primo semestre 1.581 uscite e il secondo round sarà in dicembre. Confermato il 37% di riduzione dei costi al 2021.
L'accordo tra l'azienda, i sindacati e il ministero del Lavoro per il contratto di espansione prevede sia 600 nuove assunzioni (e non 500 come inizialmente previsto) sia la riqualificazione e formazione di tutto il personale. Sul fronte industriale, infine, Tim si dedicherà a spingere le linee fisse, «l'area che serve per stabilizzare il mercato», ha concluso l'amministratore delegato.
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