Economia

Ispettori Fmi lasciano l'Italia "Il Paese andrà in recessione"

Il dossier boccia la manovra: "Poco turn over con Quota 100". Tagliate le stime di crescita: "Roma si espone a rischi"

Ispettori Fmi lasciano l'Italia "Il Paese andrà in recessione"

Gli ispettori del Fondo Monetario Internazionale hanno concluso la loro missione in Italia. Il dossier che arriva direttamente dal Fondo Monetario Internazionale mette nel mirino la manovra varata dall'esecutivo e di fatto sottolinea alcuni aspetti. Il primo punto che viene criticato riguarda la riforma del sistema pensionistico che introduce Quota 100 con il superamento della legge Fornero: "Gli interventi sulle pensioni allo studio in Italia aumenterebbero ulteriormente la spesa pensionistica aumentando il fardello sulle più giovani generazioni, lasciando meno spazio per politiche orientate alla crescita, e porterebbe a più bassi tassi di occupazione tra i lavoratori più anziani", si legge nel report.

Poi vengono espresse alcune perplessità anche sul turn over che il governo si aspetta con l'entrata in vigore del nuovo sistema previdenziale: "Sulla base delle evidenze registrate in altri paesi è improbabile che l'aumento di pensionamenti" stimato con l'abbassamento dell'età pensionabile "creerebbe un pari numero di posti di lavoro per i giovani. le autorità dovrebbero essere consapevoli che, anche se non cambiassero le politiche, l'Italia dovrà affrontare significative pressioni sulla spesa pensionistica nei prossimi 2-3 decenni che metteranno a dura prova i conti pubblici". Parole che pesano come un macigno sulla riforma varata dal governo. Poi l'Fmi elenca alcuni rischi a cui sarebbe esposta l'Italia con l'avvio di una legge di Bilancio espansiva: "Gli effetti delle misure di stimolo che il Governo vuole introdurre comportano sostanziali rischi al ribasso e renderebbero il Paese molto vulnerabile".

Nel dossier poi scatta l'allarme per l'aumento dello spread: "Saranno necessari in Italia aggiustamenti fiscali addizionali per stabilizzare il debito. In questo contesto il verificarsi di shock avversi, anche modesti, come il rallentamento della crescita o un aumento dello spread, alzerebbe il debito e di conseguenza il rischio di dover realizzare un ampio consolidamento fiscale in una fase in cui l’economia si indebolisce". Lo scenario che traccia il Fondo Monetario è quello di un Paese che va verso la recessione. In particolare, i tecnici dell’istituto di Washington stimano che la crescita si manterrà "attorno all’1% tra il 2018 e il 2020 per poi declinare successivamente". Una "profezia" che arriva a poche ore dalla consegna a Bruxelles della lettera di risposta da parte dell'Italia.

Una missiva su cui si gioca il futuro del Paese e dello stesso governo.

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