Italgas in Piazza Affari dal 7 novembre Debutto da 4 miliardi

Gallo agli investitori: «Puntiamo al 40% del mercato. Il dividendo? Partiamo da 20 cent»

Quello di Italgas sarà un debutto da quasi 4 miliardi di euro: un'operazione che non passerà inosservata in una Piazza Affari rimasta digiuna, negli ultimi mesi, di Ipo. Il ritorno del gruppo in Borsa, a tredici anni dall'addio, dovrebbe avvenire il prossimo 7 novembre, fatti salvi i via libera di Borsa e Consob. Lo ha dichiarato il top management in un incontro tenutosi ieri a Londra.

Tecnicamente la quotazione avverrà attraverso una scissione parziale e proporzionale da Snam che, nel 2009, aveva rilevato la società da Eni per tre miliardi. Agli azionisti della capogruppo (che comunque manterrà il 13,5%) sarà assegnata un'azione Italgas ogni cinque titoli Snam detenuti. Nel capitale saranno presenti anche Cdp Reti e Cdp Gas, legate a Snam da un patto parasociale, con il 26% del gruppo. Il flottante sarà quindi pari al 60,5% del capitale.

«Italgas è un investimento molto attraente grazie alla leadership nella distribuzione del gas che ci consente di estrarre valore dal punto di vista operativo e finanziario», ha dichiarato l'ad Paolo Gallo, secondo cui la società è in grado di generare ricavi e ritorni sostenibili nel tempo. Oggi la società conta su un fatturato proforma superiore al miliardo, su un margine operativo lordo al 65% e su un debito netto di 3,7 miliardi. Quanto al rendimento, secondo quanto annunciato dal manager, il dividendo sul 2016 sarà pari a 20 centesimi ed è da considerarsi una «base di partenza». Tra il 2017 e il 2018 ci sarà un ritocco all'insù della cedola, seppure modesto, «low single digit» ovvero entro il 5% circa.

Con la quotazione Italgas progetta di conquistare il maggior numero possibile dei 177 «atem», le «aree territoriali minime» che andranno in gara nei prossimi anni per il rinnovo delle concessioni. Questo dovrebbe permettere di aumentare, entro il 2020, la quota di mercato al 40% dall'attuale 33,9%, con un «Rab» (il capitale investito ai fini regolatori) in crescita da 5,7 a 7 miliardi. Per centrare l'obiettivo, Italgas investirà 2 miliardi per una remunerazione da Rab superiore al 6%.

Le nuove concessioni - che avranno una durata di 12 anni e criteri di aggiudicazione basati, sullo sviluppo della rete, la sicurezza e la qualità del servizio - favoriranno il consolidamento di un settore ora molto frammentato. I 200 operatori che oggi distribuiscono metano si ridurranno e, ad essere favorito, sarà quel 14% del mercato che oggi distribuisce l'82% dei volumi del gas. E Itagas dovrebbe essere tra i protagonisti del riassetto. «Siamo posizionati in modo unico per le nuove gare» ha dichiarato Gallo, escludendo che altri gruppi internazionali vogliano entrare nel nostro mercato, visto che le gare sono costose e c'è bisogno di «conoscere molto bene la rete per sviluppare un buon piano».

Tra i progetti lo sviluppo di oltre 500 chilometri di nuove infrastrutture di distribuzione, il completamento, entro il 2018, di 120 km di reti nel Sud Italia, la sostituzione di 250 km di condotte e l'installazione 4,7 milioni di nuovi contatori.

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