In Italia salari bassi per colpa delle tasse

Nel nostro Paese stipendi inferiori alla media dell'area euro. In Germania paghe più alte del 15%

In Italia salari bassi per colpa delle tasse

Roma - Gli italiani sono europei di serie B quando si tratta di retribuzioni. Sono nella parte medio-bassa delle classifiche delle retribuzioni lorde, ma scendono agli ultimissimi posti quando si tratta di misurare salari e retribuzioni ripulite dalle tasse e dai contributi. In altre parole, se siamo più poveri lo dobbiamo soprattutto al Fisco, oltre che a un sistema di contrattazione ancora troppo rigido e incapace di adeguarsi ai cambiamenti.
Nei giorni scorsi l'Istat ha fatto il punto sulle retribuzioni orarie relative al 2011. Tra i 27 Paesi dell'Unione europea siamo al dodicesimo posto. Il dato, lordo e senza tenere conto del potere di acquisto, è di 14,5 euro all'ora. La media dell'Ue è pari a 14 euro per ora retribuita, quindi siamo un po' sopra. Siamo invece sotto la media dei Paesi dell'euro dove le retribuzioni sono di 15,2 euro. I valori più elevati si registrano in Danimarca (27,09 euro), Irlanda (22,23 euro) e Lussemburgo (21,95 euro), quelli più bassi in Bulgaria (2,04 euro), Romania (2,67 euro). Rispetto ai lavoratori tedeschi, secondo questa rilevazione, guadagnamo circa il 14% in meno, il 13% rispetto al Regno Unito, dell'11% nel confronto con la Francia. Le nostre retribuzioni risultano invece superiore di circa il 26% rispetto a quelle percepite in Spagna.
Messa così non sarebbe una tragedia: il dato rispecchierebbe le differenze reali tra l'Italia e le economie europee più sviluppate. Peccato che nella realtà gli italiani si mettano in tasca cifre che sono molto inferiori, comunque non sono adeguate. E che il costo del lavoro che grava su imprese e lavoratori resti altissimo. A certificarlo èstato recentemente l'Ocse, con il rapporto proprio sulla tassazione del lavoro.
Tra i Paesi Ocse (dati relativi al 2010) siamo al ventitreesimo posto su 34 per quanto riguarda i salari. I nostri guadagni netti sono inferiori anche a quelli della Spagna. Traducendo, i salari Ocse in euro (l'organizzazione di Parigi li misura in dollari), il salario degli italiani single risulta di 19.313 euro l'anno, contro i 25.346 della Germania. Una differenza superiore al 25%. In Francia il salario lordo è di 22 mila e 873 euro, in Spagna di 21.294.
La tassazione media delle retribuzioni nei Paesi Ocse è del 35,3. In Italia due anni fa era del 47,6%. Colpa soprattutto delle imposte che gravano sulle imprese e rendono oneroso ogni assunzione e ogni aumento di stipendio. Ua perdita di competitività da imputare interamente al fisco. Il salario lordo di un single italiano del 2011 era, infatti, intorno ai 28mila euro all'anno, nella media Ocse.
Il dato del 2011 (ultimo disponibile, da misurare ancora gli effetti della cura Monti) sul cuneo fiscale ci vedono dietro al Belgio, dove il Fisco pesa sulle buste paga per il 55,5%, la Germania (49,8%), l'Ungheria e la Francia (49,4%). Ma non si considerano le altre tasse e imposte, che comunque gravano sui lavoratori, a esempio l'Imu.

Il peso di tasse e contributi sugli stipendi è aumentato in tutto il mondo, tranne che negli Stati Uniti, dove c'è stata una diminuzione dei contributi sociali. Scelte che, prima o poi, toccheranno anche alle economie del Vecchio continente.

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