Lavoro, così cambiano i contratti a termine. Insorgono Cgil e Fassina

I contratti a tempo determinato potranno rimanere fino a 36 mesi senza causale. Dura reazione della Camusso: "Si è fatto l'opposto di quello che dichiarava Renzi"

Lavoro, così cambiano i contratti a termine. Insorgono Cgil e Fassina

I contratti di lavoro a tempo determinato potranno rimanere senza causale per un periodo massimo di trentasei mesi: la nota arriva dal ministero del Lavoro, che in un comunicato fornisce ulteriori precisazioni sul decreto legge approvato mercoledì scorso dal Consiglio dei Ministri. "Con l'entrata in vigore del decreto legge il datore di lavoro può sempre instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale, nel limite di durata di trentasei mesi. Viene così superata la precedente disciplina che limitava tale possibilità solo al primo rapporto di lavoro a tempo determinato. Inoltre, la possibilità di prorogare un contratto di lavoro a termine in corso di svolgimento è sempre ammessa, fino ad un massimo di 8 volte nei trentasei mesi. Rimane, quale unica condizione per le proroghe, il fatto che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato".

I datori di lavoro si vedono imporre un tetto massimo del 20% di contratti a tempo determinato sull'organico complessivo, a meno che la contrattazione collettiva non raggiunga conclusioni diverse in tal senso. Le imprese con un numero di dipendenti non superiore a cinque potranno comunque stipulare contratti a termine. "Naturalmente, si tratta di misure sulle quali il Parlamento sarà chiamato a pronunciarsi fin dai prossimi giorni e potrà fornire spunti e proposte per un loro eventuale miglioramento", rassicurano dal ministero.

Dichiarazioni, quelle che giungono dal dicastero guidato da Giuliano Poletti, che hanno suscitato la dura reazione del segretario Cgil Susanna Camusso: "Con il decreto che è stato annunciato, il contratto a termine acausale, si è fatto esattamente l'opposto di quello che lo stesso presidente del Consiglio dichiarava. Si è creata un'altra forma di precarietà. Una forma per cui puoi una persona può essere assunta e licenziata per tre anni senza alcuna ragione e senza alcuna causa. Siamo preoccupati e contrari. Siamo all'opposto di quell'idea di riduzione della precaria e dell'incertezza dei lavoratori che sarebbe necessaria."

"Se questo contratto sostituisse tutte le forme di contratti precari - ha dichiarato la Camusso in un'intervista che andrà in onda questa sera a Matrix, su Canale 5 - sancirebbe il fatto che non ci sarebbe nessuna regola e non mi pare una buona soluzione. Siamo disposti a discutere invece di un contratto unico, ma prima bisogna abolire il decreto che hanno deciso di fare".

Forte scetticismo è stato espresso anche da Stefano Fassina, che chiede cambiamenti radicali alla bozza sul lavoro proposta da Renzi: "La bozza del Decreto Lavoro va cambiata a fondo. Il Jobs Act ha promesso un contratto a tutele crescenti. Ha portato invece un contratto a precarietà permanente. Va rivista la acausalità. Va ridotto il numero delle reiterazioni consecutive. Otto contratti in 3 anni vuol dire contratti di 4 mesi. Si prospetta drastico peggioramento.

" Fassina ha attaccato anche il "liberismo fallimentare" della via intrapresa finora dal governo: "Va anche prevista una quota di stabilizzazioni minime per il riutilizzo dei contratti di apprendistato il decreto così non va. Il lavoro si crea con il sostegno a consumi e investimenti".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica