Gli immortali mattoncini della danese Lego tagliano per primi il traguardo nel gran premio dei marchi più forti nel mondo. A farne le spese, concludendo la corsa all'ottavo posto, è il Cavallino della Ferrari che nel 2014 aveva chiuso la speciale classifica di Brand Finance al comando. Lo stallo di Ferrari è stato certificato dalla società di valutazione «nonostante - si legge nel report - il valore del marchio di Maranello sia aumentato del 18% toccando quota 4,7 miliardi». «Ferrari - aggiunge Brand Finence - è un marchio molto forte, ma la sua forza sta lentamente diminuendo». A incidere sulla retrocessione all'ottava piazza, dunque, sono le mancate vittorie in F1 negli ultimi anni e, secondo Brand Finance, il cambio di strategia nel comparto auto stradali seguito all'uscito di scena di Luca di Montezemolo al cui posto, nella posizione di leader, è arrivato Sergio Marchionne. Al nuovo presidente, Brand Finance imputa l'adozione «di una politica meno rigida per aumentare il fatturato; l'iper sfruttamento del marchio - sottolinea il report - rischia di trasformarsi in un danno per una società come Ferrari». Resta da vedere se Marchionne, oggi al museo Ferrari di Modena per la presentazione di una mostra sui motori e dell'incontro tra Ferrari e Pavarotti (con lui ci saranno Piero Ferrari, figlio di Enzo, e Nicoletta Pavarotti, vedova del tenore), vorrà commentare il punto di vista di Brand Finance.
Il primato di Lego viene spiegato con la sua esclusività (è un gioco senza eguali) e in quanto amato, in una realtà satura di tecnologia, per la spinta che dà alla creatività.
Twitter, infine, è il brand che cresce più velocemente (valore triplicato).A Generali, invece, va la corona del marchio italiano di maggior valore: 13 miliardi di dollari. Numeri da capogiro quelli di Apple: 128,3 miliardi, cioè il valore più alto mai ottenuto dal brand.
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