Il mondo deve agire per contenere il rischio di un altro devastante crollo del mercato immobiliare, come accaduto durante la crisi del 2008 innescata dal virus dei mutui subprime, culminata con il fallimento di Lehman Brothers e poi degenerata in una delle peggiori recessioni dagli anni Trenta del secolo scorso. A lanciare l'allarme, secondo quanto riporta il Financial Times, è il Fondo monetario internazionale. L'istituto guidato da Christine Lagarde ha pubblicato i nuovi dati sul settore, dimostrando che i prezzi delle case sono ben al di sopra della media storica in molti Paesi (+3,1% rispetto ad un anno fa).
«L'allarme del Fmi mostra come un'accelerazione dei prezzi delle case a livello mondiale, da livelli già elevati, rappresenti una delle principali minacce per la stabilità economica», scrive il Ft. I prezzi mondiali del settore stanno accelerando, soprattutto nei mercati emergenti come le Filippine (+10%), la Cina (+9%) e il Brasile (+7%). È la conseguenza dello straordinario periodo di crescita, spesso tumultuosa, avuto in queste aree, in cui il boom immobiliare è uno degli aspetti più evidenti. Un apprezzamento spesso legato all'afflusso dei capitali internazionali, incoraggiato dalle opportunità di guadagno e dai bassi tassi d'interesse sui prestiti.
Ben diversa è la situazione in Europa, soprattutto nei Paesi mediterranei. La crisi e le politiche di austerity hanno sgonfiato il mercato del mattone: secondo il Fmi, i prezzi sono scesi del 7% in Grecia, del 6,6% in Italia e del 5% in Spagna.