Aumento di capitale, più efficienza, ma anche licenziamenti e chiusura delle filiali. È il nuovo piano industriale di Monte dei Paschi di Siena messo a punto dal nuovo ad Marco Morelli e approvato ieri sera dal cda della banca.
Si parte da una ristrutturazione finanziaria, con un aumento di capitale per un massimo di 5 miliardi di euro che sarò votato dall'assemblea straordinaria il prossimo 24 novembre. Inoltre il piano industriale 2016-2019 prevede il deconsolidamento di 28,5 miliardi di euro, di cui 27,6 miliardi di crediti in sofferenza attraverso la cessione a un veicolo di cartolarizzazioni a un prezzo di 9,1 miliardi e la successiva assegnazione della tranche junior ad azionisti Mps, e la ricapitalizzazione fino a un massimo di 5 miliardi di euro.
A fronte di questo, però, ci saranno dei licenziamenti: si parla infatti di circa 2600 esuberi e della chiusura di 500 filiali.
Si prevede così che entro il 2019 ci saranno ricavi a 4,5 miliardi, costi operativi a 2,46 miliardi e un utile operativo di 1,5 miliardi.
Il modello operativo, spiegano dall'istituto senese, sarà rinnovato e punta a un forte focus sull'efficienza, con un rapporto cost/income pari al 55% nel 2019 e allocazione alle attività commerciali di una maggiore percentuale di dipendenti che passa dall'attuale 62 al 71 per cento.
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