L'Italia rischia 5 miliardi con la stangata dei dazi

Colpite pure Francia, Spagna e Germania

L'Italia rischia 5 miliardi con la stangata dei dazi

«La spada di Damocle dei dazi Usa resta sospesa sulla testa del made in Italy. Nella tarda serata di ieri, mentre questo giornale andava in stampa, l'Organizzazione mondiale per il Commercio (Wto) non aveva infatti ancora emesso il verdetto che dovrebbe consentire a Washington di ottenere una riparazione per gli aiuti di Stato ottenuti, nel corso degli anni, dal consorzio europeo Airbus.

L'America, che ha chiesto come forma di risarcimento l'imposizione di tariffe punitive sulle merci Ue per un controvalore pari a 11,2 miliardi di dollari, potrebbe ottenere il via libera per l'applicazione di tasse supplementari attorno ai 7,5 miliardi. Poi, ma bisognerà aspettare almeno fino alla prima metà del 2020, il Vecchio continente potrebbe a sua volta ottenere sempre dal Wto una decisione favorevole al ricorso presentato contro la statunitense Boeing, accusata di aver beneficiato di aiuti pubblici. Bruxelles ha già pronte misure di ritorsione contro beni statunitensi per 12 miliardi.

Nel frattempo, però, passeranno mesi in cui i dazi a stelle e strisce faranno molto male. Malgrado il target americano siano soprattutto aerei e componentistica prodotti nel Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, cioè i quattro Paesi promotori di Airbus, la mannaia commerciale potrebbe abbattersi anche sui settori italiani più attivi nelle esportazioni verso gli Usa, come gli autoveicoli, la farmaceutica, l'abbigliamento e l'agroalimentare, con vini e formaggi come il parmigiano tra i più in pericolo. Non a caso, nei giorni scorsi la Coldiretti ha lanciato l'allarme, ricordando che l'Italia corre il rischio di veder tassate esportazioni per 4,5 miliardi. Lo stesso premier Giuseppe Conte si è mostrato preoccupato. Roma si sente ingiustamente penalizzata dalla ripartizione dei dazi, che vedrebbe il nostro Paese come il più danneggiato, Francia a parte, perfino rispetto alle altre tre nazioni partecipanti al consorzio Airbus. La visita a Roma del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, potrebbe fornire l'occasione per convincere l'America a usare la mano leggera nei confronti del nostro export attraverso un'esenzione dalle tariffe aggiuntive o, in subordine, alleggerendone il carico.

Un precedente a noi favorevole c'è. Lo scorso anno l'Italia fu infatti fra i pochi Paesi a non essere assoggettato al divieto di acquisto di petrolio dall'Iran deciso da Washington in seguito alla rottura dell'accordo sul nucleare.

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