Economia

L'Ue verso l'ok alla flessibilità. Ma sull'Italia pesa il debito elevato

Bruxelles verso il via libera alle richieste di flessibilità di bilancio. Ma resta aperto il dossier sul maxi-debito pubblico. L'Italia rischia sanzioni pesanti

L'Ue verso l'ok alla flessibilità. Ma sull'Italia pesa il debito elevato

Non dovrebbe più esserci alcun ostacolo alla richiesta italiana di flessibilità sui conti pubblici per il 2016. La Commissione europea dovrebbe dare il via libera il 18 maggio. Ma la concessione di ulteriori margini di bilancio, oltre a quelli concessi nel 2015, non mettono l'Italia al riparo da un'azione sul debito, che ha raggiunto il suo picco nel 2015 e non è sceso nel 2016.

Lo scorso 21 aprile l'Eurostat ha certificato che nel 2015 l'Italia ha violato la "regola del debito", uno dei paletti della nuova governance che può far scattare una procedura con eventuali sanzioni. Il collegio dei commissari, riunito oggi a Strasburgo, ha tenuto un primo dibattito "di orientamento" sul rispetto del patto di stabilità, in vista della pubblicazione delle raccomandazioni e del giudizio definitivo sulle leggi di stabilità, tra cui quella italiana. "Il confronto - riferiscono fonti europee - avrebbe confermato che la Commissione è orientata a riconoscere tutta la flessibilità aggiuntiva chiesta dall'Italia per riforme (0,1%), investimenti (0,3%) e migranti (0,2%), ma resta lo scoglio del debito pubblico, che doveva cominciare a ridursi già nel 2015 e che invece resta a 132,7% anche nel 2016".

Nel corso del dibattito sarebbe emerso apprezzamento per il percorso delle riforme in Italia, mentre i dati del debito non rispettano gli obiettivi. Anche se ulteriori valutazioni sono ancora in corso. Il problema principale è che l'Italia, nel 2015, è in conclamata violazione della regola che ne impone la riduzione perché non ha effettuato lo sforzo strutturale raccomandato dall'Unione europea. Nemmeno la flessibilità ulteriore migliora la situazione dal momento che i margini si applicano al 2016. La violazione della regola obbliga Bruxelles a preparare un rapporto sul debito, chiamato "126.3", che ne valuterà la sostenibilità o meno. Anch'esso dovrebbe arrivare il 18 maggio.

Secondo altre fonti vicine al dossier di Bruxelles, il "negoziato strategico è ancora aperto" sebbene escludano per ora "sorprese" come l'apertura di procedure per debito eccessivo.

La trattativa, a quanto si è appreso, si sta svolgendo in maniera serrata ma senza una particolare conflittualità, sebbene le osservazioni critiche non manchino e potrebbero spingere i commissari che vigilano sull'andamento dei conti pubblici a inviare Roma una nuova lettera ad hoc sull'esempio di quanto già avvenuto lo scorso marzo, quando Moscovici e Dombrovskis avvertirono Roma sulla violazione della regola del debito, chiedendo di prendere rimedi nel programma di stabilità.

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