Economia

«Malacalza in Pirelli? Non è uno scambio»

Marco Tronchetti Provera non ha mai ipotizzato di risolvere la controversia con i Malacalza, relativa alla partnership in Camfin e in Gpi, favorendo un ingresso dei genovesi nell'azionariato di Pirelli. È quanto precisa il numero uno della Bicocca in una nota diffusa in seguito alle indiscrezioni di Repubblica che ieri ha riportato l'estratto di un documento acquisito dalla Consob nell'ambito del monitoraggio dell'Opa Camfin. La bozza, spiega il comunicato, risaliva al maggio 2012 e «non poteva in alcun modo collegare l'acquisto di azioni Camfin e l'acquisto di azioni Pirelli, essendo l'Opa lontana perfino dall'essere immaginata».
Il documento, infatti, risale a un periodo antecedente la nascita della situazione conflittuale (luglio-agosto 2012) tra Mtp e i Malacalza ed è la prova di uno dei vari tentativi di Tronchetti Provera di trovare una soluzione amichevole, accontentando i genovesi che avevano intenzione di uscire e trovando nuovi investitori internazionali per Camfin. Nessun collegamento è, perciò, ipotizzabile con l'attuale operazione strutturata insieme a Clessidra, Intesa Sanpaolo, Unicredit e alle famiglie Acutis e Rovati. Se nel maggio 2012 i rapporti erano ancora cordiali, quest'anno l'Opa su Camfin è stata studiata considerando la possibilità che i Malacalza non aderissero all'offerta al prezzo unitario di 0,8 euro. Dunque, l'acquisto successivo di azioni Pirelli da Fonsai e Allianz, uscite dal patto della Bicocca, non può essere interpretato come uno «scambio», conclude la società di Tronchetti, a meno di non ritenere che sia stata operata una qualche coartazione dei pattisti a cedere a condizioni a loro sgradite.

La Borsa ieri: Pirelli +3,15% e Camfin +0,12%.

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