Manovra, come ottenere uno "sconto" sulla Tari

L’imposta per i rifiuti è in discussione in Parlamento nell’ambito della legge di Bilancio. Per le famiglie numerose in arrivo un bonus. Ecco come funziona

Manovra, come ottenere uno "sconto" sulla Tari

Si tratta. E il governo cerca di venire incontro agli italiani. Proprio sulle tasse. Proprio su quel pungolo che non fa dormire sonni tranquilli alle famiglie del Belpaese. La legge di Bilancio è al vaglio della maggioranza. E intanto il nodo più delicato sembra essere quello del carcere per gli evasori. Su questo tema si sta definendo una versione un po’ ammorbidita della stretta voluta in particolare dal Movimento Cinque stelle e inserita nel decreto fiscale. Ma dall’esame del provvedimento, che prosegue in commissione Finanze della Camera, sono emerse anche altre novità in materia tributaria.

Revisione della Tari (tassa sui rifiuti) per favorire le famiglie. La rivisitazione di questa tassa è stata annunciata dal relatore Gian Mario Fragomeli (Pd): dovrebbe consistere in una sorta di bonus per le famiglie numerose. Poi tra le pieghe della manovra si legge la possibilità per i comuni turistici di incrementare fino a 10 euro a notte la tassa di soggiorno. Ora il costo è pari a cinque euro. L’innalzamento della tassa di soggiorno riguarda i comuni che hanno un flusso di turisti pari a 20 volte i residenti: servirà un decreto ministeriale per individuarli. Intanto al Senato si lavora in parallelo sul disegno di legge di Bilancio e cresce la pressione per una revisione della cosiddetta web tax, la tassa sulle attività digitali, con l’obiettivo di concentrare il tributo sui colossi del web salvaguardando i settori contigui. Lo scrive il Messaggero.

Ma partiamo dall’inizio. La nuova versione delle norme penali sull’evasione era attesa nella tarda serata di ieri. I ritocchi non stravolgono l’impianto dell’articolo, ma raccolgono sostanzialmente il parere espresso dalla commissione Giustizia. Dunque, da una parte, l’ambito di applicazione della confisca allargata verrebbe circoscritto ai casi di condotta fraudolenta. Dall’altra l’inasprimento delle pene sarebbe più blando per i reati di dichiarazione infedele o omessa dichiarazione, sempre in base al criterio di distinguere tra i comportamenti fraudolenti e quelli che non lo sono.

Un emendamento dei relatori interviene poi sul meccanismo dell’otto per mille: da una parte viene data ai contribuenti la possibilità di destinare la quota della propria Irpef all’edilizia scolastica, dall’altra allo Stato è tolta la possibilità di dirottare i fondi ad altre finalità, cosa avvenuta spesso in passato. È stato affrontato anche il nodo dell’articolo 4, che nella versione originale prevedeva per i committenti degli appalti l’obbligo di versare le ritenute fiscali per i dipendenti delle imprese fornitrici. Questo adempimento sarà limitato ai contratti in cui risulta prevalente l’utilizzo della manodopera (quelli più a rischio di evasione e frodi), solo per appalti di importo superiore ai 200mila euro.

Dall’obbligo sono esclusi i condomini (come richiesto da Confedilizia e dalle

associazioni degli amministratori). La versione alleggerita non comporta però una riduzione del gettito atteso per lo Stati ed è ritenuta comunque insufficiente dai costruttori dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili).

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