Marchionne dà forfait Ma la Borsa premia Fca

L'ad prende l'influenza e cancella tutti gli impegni Titolo in ripresa (+2,8%) e Ferrari sopra i 40 euro

Pierluigi BonoraDetroit C'è voluto un forte raffreddore a far tirare il freno a Sergio Marchionne e, di conseguenza, a fargli saltare un'intervista alla radio di Detroit e a due appuntamenti al Cobo Center dove è in corso l'annuale Auto Show: con il governatore del Michigan, Rick Snyder, e con i rappresentanti del governo dell'Ontario. Sciarpa grigia al collo, ieri l'ad, dopo aver presenziato al lancio dell'«ibrida» Chrysler Pacifica, si era intrattenuto per una mezzora con Mark Rosekind, responsabile dell'Agenzia Usa per la sicurezza stradale, la stessa che ha sanzionato (105 milioni di dollari) Fca per le campagne di richiamo, e che nei prossimi giorni riunirà ancora una volta, insieme al ministro dei Trasporti, Anthony Foxx, al Cobo di Detroit, i vertici delle Case automobilistiche. All'incontro, comunque, diversamente da quello di dicembre, non dovrebbero partecipare né Marchionne né la numero uno di General Motors, Mary Barra.Intanto, le dichiarazioni rilasciate all'Auto Show dall'ad di Fca, hanno fatto effetto su Piazza Affari, in particolare quella su «un 2015 oltre le aspettative» per il Lingotto (+2,8%, a 7,53 euro). Ossigeno salutare anche al titolo Ferrari, grazie alle stime positive sulle vendite di auto in Cina (+6%, a 26 milioni di unità, nel 2016). Il Paese della Grande muraglia ha un'importanza strategica per Maranello. E così le azioni Ferrari si sono riportate sopra i 40 euro, chiudendo ieri alla Borsa di Milano a 40,51 euro (+3%).Ma a dominare l'Auto Show di Detroit, è sempre il «Volkswagengate». Ieri l'Environmental Protection Agency (Epa, l'Agenzia Usa per l'ambiente) e le autorità della California hanno bocciato il piano presentato da Wolfsburg per risolvere il dieselgate, giudicandolo non in grado di affrontare in modo adeguato il problema delle emissioni. Una doccia gelata per l'ad del gruppo tedesco, Matthias Mueller («Non abbiamo mentito al governo, ma frainteso la normativa americana», la sua difesa), che oggi farà il punto sulle emissioni diesel taroccate proprio davanti alla direttrice dell'Epa, Gina McCarthy. Sarà una riunione delicata visto che VW rischia sanzioni fino a 45 miliardi di dollari, ipotesi che Mueller definisce frutto di speculazioni. L'ad di Volkswagen dovrebbe presentare all'Epa una soluzione tecnica che consiste in un nuovo potente catalizzatore da applicare (non è chiaro che se in aggiunta o in sostituzione) a 430mila veicoli con motorizzazione 2.0 diesel. Il gruppo ha invece smentito la notizia della Sueddeutsche Zeitung, secondo cui sarebbe pronto a riacquistare 115mila auto negli Usa coinvolte nello scandalo delle false emissioni.

Novità, infine, dalla Svezia (sospetto di frode e di falsificazione di documenti per Vw) e dall'Italia, dove il Tribunale di Venezia non ha accolto in prima istanza la richiesta di ammettere la class action di «Altroconsumo, che ricorrerà in appello, contro i tedeschi.

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