Marchionne rafforza Alfa e Maserati

Fedeli, papà di tante Ferrari, lavorerà con l'ad Wester sui nuovi modelli

Pierluigi BonoraSergio Marchionne dà la scossa ad Alfa Romeo e Maserati. A rispondere all'ad Harald Wester arriva Roberto Fedeli, l'ex direttore tecnico di Ferrari, passato in Bmw alla fine del 2014, e ora di nuovo in Italia per occuparsi dello sviluppo delle due gamme di modelli. Wester e Fedeli si conoscono bene, avendo lavorato insieme a Maranello. E ora si ritrovano a Modena, alla vigilia della presentazione, all'imminente Salone di Ginevra, dell'intera serie Alfa Romeo Giulia e del Suv, Maserati Levante, nonché al via delle due produzioni a Cassino e Mirafiori.Lasciata Ferrari per la Casa di Monaco di Baviera, dove si è occupato di vetture ibride ed elettriche, Fedeli rafforza di fatto il team dei due marchi premium del gruppo Fca in un momento di svolta della loro storia.A parte Giulia e il Suv di Alfa Romeo, atteso all'inizio del 2017, il resto della gamma sarà completato entro il 2020, due anni dopo i tempi inizialmente previsti. E Fedeli, nel suo nuovo ruolo di Cto (Chief technical officer), avrà un compito fondamentale per condurre in porto i progetti, dopo che la sua firma ha contrassegnato il successo di tante «Rosse», tra cui la supercar ibrida «LaFerrari». L'esperienza a Maranello e quella successiva in Bmw, soprattutto nel campo dell'ibrido e dell'elettrico, calzano a pennello con i progetti futuri dei due marchi premium, proprio in direzione delle nuove motorizzazioni a doppia alimentazione. «È un segnale forte quello che l'ad di Fca, Marchionne, ha inteso dare - si dice negli ambienti vicini al gruppo -; l'ingegner Fedeli darà un grande contributo».Un segnale di stimolo rivolto soprattutto al team di giovani progettisti, coordinati da un altro ex Ferrari, il francese Philippe Krief, che ha partorito la nuova Giulia.«Wester e Fedeli sono due ingegneri complementari - afferma chi li conosce bene - e l'ad tedesco avrà modo di scoprirne la progressiva maturazione: dalla sua ci sono le conoscenze tecniche e soprattutto la passione».Fedeli, uscito da Ferrari sembra per aver mal digerito l'ingaggio, sempre nel 2014, di Michael Leiters, strappato a Porsche dall'ex presidente Luca di Montezemolo, ha dunque riscelto l'Italia e l'Emilia, non lontano dalla Toscana dove è nato. A convincerlo, oltre alla voglia di stare vicino alla famiglia, forse anche la decisione di Bmw di «congelare» una serie di progetti nell'area sportiva. Oltre ai motori, la sua grande passione è la musica, in particolare la chitarra elettrica. In Ferrari, infatti, aveva costituito un gruppo, denominato «Red House Blues Band».

«Tratta la tecnologia come la musica - ricordano da Maranello e dintorni -; è un toscano garbato, discreto che si tiene sempre lontano dai riflettori, a parte quando suona. E rispetto al classico ingegnere, che si lascia condizionare dal pragmatismo dei sistemi di calcolo numerico e dagli obiettivi, Fedeli ci mette veramente l'anima, stando bene attento a non andare mai oltre».

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