Media Il futuro del «Corriere della Sera»

La vera sorpresa per Rcs ieri non è arrivata dal cda, ma dalla Borsa. Il titolo, dopo qualche seduta in decisa flessione, è tornato sugli altari mettendo a segno un altro rialzo-monstre del 17,5% a 1,52 euro.
Il consiglio, invece, ha trascorso due ore per confrontarsi sui temi tecnici tra i quali anche le azioni da liberare per il vecchio piano di stock option del 2005. Molti partecipanti erano collegati in videoconferenza, ma tra i partecipanti nella sede di via Rizzoli c'era anche il vicepresidente Giuseppe Rotelli (primo azionista, ma fuori dal patto). Come ha ribadito il presidente Angelo Provasoli, ogni discussione sul piano di rilancio è rinviata a «dopo l'assemblea del 16 ottobre», quella convocata per deliberare sulle perdite superiori a un terzo del capitale.
Paradossalmente, con le strategie del nuovo ad Pietro Scott Jovane ancora da definire, la Borsa manifesta un interesse che non è più giustificato dai valori raggiunti in Borsa. È chiaro che gli operatori di mercato scommettono su qualche mossa decisiva da parte degli attuali soci. O qualche limatura al rialzo di Rotelli o di Diego Della Valle, uscito dal patto in polemica. Oppure qualche altra operazione straordinaria (come il delisting) finora però ufficialmente smentita.
Provasoli ha escluso solo l'opzione impossibile.

Scalate? «Con l'11% (di flottante-ndr) è difficile». Secondo il numero uno del gruppo «tutto al mondo è possibile, ma è concretamente improbabile» una qualche operazione ostile. «Io starei sereno, molto sereno», ha tagliato corto.

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