Al centro delle indiscrezioni per l'evoluzione che potrebbe subire lo scenario delle pay tv in Europa a maggio, Mediaset scende di nuovo in campo dopo aver precisato che nessuna operazione è conclusa. Ora, il Biscione rivendica il contributo positivo di Premium al bilancio complessivo del gruppo, smentisce i pronostici delle banche d'affari sul suo valore e sui suoi conti. Le valutazioni delle banche d'affari sul valore patrimoniale complessivo di Premium che si leggono in questi giorni (800 milioni di euro per JP Morgan, 300 secondo Mediobanca) sono «ipotesi datate e divergenti effettuate senza avere accesso ai numeri reali, ribadiamo che il dato non è mai stato indicato nelle comunicazioni Mediaset». Il suo valore «non può prescindere dal valore strategico dell'asset, cruciale nel mercato televisivo italiano per base clienti, per fatturato e per i diritti che detiene. Tale valore va inoltre accresciuto dalla leadership in un'area tecnologicamente innovativa come i servizi streaming e on-demand e dalle sinergie internazionali di gruppo» spiega una nota.
Inoltre, viene confermato l'«interesse manifestato da diversi operatori internazionali per eventuali partnership con le attività di tv a pagamento» del gruppo. Che non ammette previsioni sui conti: il conto economico non è autonomo e «l'unica considerazione oggettiva è che in assenza del contributo di Premium ai ricavi del gruppo, il bilancio consolidato Mediaset 2013 avrebbe conseguito risultati meno positivi». Il tema sarà sul tavolo dei prossimi board di Mediaset e Mediaset Espana, ha confermato la società.
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