Mediolanum cresce e conferma la cedola

Mediolanum cresce e conferma la cedola

Mediolanum ha chiuso il primo trimestre 2013 con un utile netto consolidato di 136,7 milioni di euro, risultando migliore delle attese del mercato (109 milioni). «Siamo molto soddisfatti, si tratta del secondo miglior trimestre di sempre», ha commentato il vicepresidente del gruppo Massimo Doris, ricordando che «il calo del 23% su base annua è imputabile ai 95 milioni di rivalutazione dei titoli in portafoglio effettuato nei primi tre mesi del 2012», pari a oltre 63 milioni al netto delle tasse.
«I dati patrimoniali evidenziano una crescita (+9% le masse gestite e amministrate a 53,6 miliardi), le commissioni di gestione sono in aumento (+16,9% a 131,8 milioni) e la raccolta netta in fondi di Banca Mediolanum a fine aprile ha totalizzato 1,538 miliardi di euro», ha aggiunto.
Confermato l'obiettivo di raccogliere 3 miliardi entro la fine del 2013. «Siamo già a metà strada dopo quattro mesi», chiosa Doris, osservando che «nel 2012 il totale è stato di 2,35 miliardi ed era un record». Nessuna previsione, invece, sull'utile dell'anno, ma il vicepresidente ha ribadito che «il 50% dei profitti sarà distribuito agli azionisti sotto forma di dividendi». Basta una modifica di fair value, infatti, per far variare i risultati. Il 3,38% di Mediobanca in portafoglio, da questo punto di vista, non dovrebbe dare problemi. «Dopo la svalutazione dell'anno scorso - spiega Doris - faremo un nuovo impairment test successivamente al la presentazione del nuovo piano industriale: la valutazione è del 20% superiore al patrimonio netto, ma mi aspetto un business plan che crei valore».


Il gruppo Mediolanum, ovviamente, confida che le performance continuino a essere sostenute dalla capacità di risparmio degli italiani e dalla tendenza rialzista delle Borse mondiali. «La recessione ha indotto gli italiani a risparmiare - ha sottolineato - ma se la crisi continuerà nel lungo termine ne risentiranno anche le società di gestione».

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