Crescono del 10% i ricavi di «3 Italia» che ha recentemente festeggiato i 10 anni di attività. Partita per ultima e con alti costi di acquisizione delle frequenze, ma capitali assicurati da Hutchison Whampoa - il gigante di Hong Kong controllato dal miliardario Li Ka Shing - la società pare aver trovato la strada della crescita. A partire dai clienti, aumentati del 4% a 9,53 milioni: sono 366mila nuovi abbonati, esattamente al ritmo di mille al dì. E il fatturato della società, guidata da Vincenzo Novari, è arrivato a 1,9 miliardi nonostante la crescente competizione, gli interventi dell'Agcom sulle tariffe di terminazione e la crisi.
È stato il boom di smartphone e tablet ad aiutare «3 Italia», già predisposta al traffico dati visto che la sua rete è sempre stata solo Umts, più veloce di una normale Gsm. E di questo ha saputo avvantaggiarsi «3» che offre tariffe molto competitive. Una per tutte, 29 euro al mese, con traffico dati, voce e iPhone 5 incluso. L'azienda dichiara una forte crescita della base clienti ad alto valore, passato dal 38% del 2011 al 46% attuale. E, dunque, i clienti che usano smartphone, tablet e datacard sono aumentati del 41%. Per contro, l'Arpu (ricavo medio per utente) è invece calato a 18,44 dai 19,86 euro dell'esercizio precedente: è la conseguenza della maturità di «3» perché dipende dal calo delle tariffe di terminazione: a parità di tariffe, l'Arpu sarebbe salito del 2 per cento.
Quanto agli investimenti, «3» ha completato il piano triennale da 1 miliardo rendendo disponibile la copertura «Hsdpa+» al 93% della popolazione, collegando a 42 mega l'83% degli italiani in 4.113 città.
