La mina Iliad sui big della telefonia

Moody's vede ricavi in crescita in tutta Europa, ma l'Italia farà eccezione: -5%

La mina Iliad sui big della telefonia

Poteva essere un anno positivo per gli operatori di tlc in Italia dato che Moody's aveva previsto per il settore un aumento dei ricavi. Invece l'arrivo di Iliad, come quarto operatore nella telefonia mobile, rischia di far saltare questa possibilità. E quindi anche se l'agenzia di rating prevede «stabilità» per gli operatori tlc nell'area Emea (Europa, Medio Oriente ed Africa), sulla spinta delle attese di un aumento del fatturato favorito dal buon andamento delle spese al consumo e dalla sempre maggiore richiesta di connettività, per l'Italia le cose vanno diversamente.

«L'Italia- ha spiegato Moody's - è un'eccezione perché il mercato della telefonia mobile resta sfidante in vista dello sbarco della francese Iliad, atteso per il prossimo anno». L'arrivo del gruppo di Xavier Niel «metterà sotto pressione i ricavi degli operatori esistenti, ovvero Telecom Italia, Vodafone e Wind Tre». Nell'insieme Moody's si attende una flessione di circa il 5% nei prossimi 18 mesi sulla telefonia mobile nella Penisola.

«Per proteggere la loro base di clientela - ha spiegato Moody's - i gruppi di tlc che operano in Italia stanno avviando una serie di iniziative strategiche, inclusa l'introduzione di un secondo marchio». Come ha già fatto Tim con Kena e come dovrebbe fare presto anche Vodafone.

Nel rapporto dedicato alle tlc dell'area Emea, Moody's sottolinea poi come i confini tra operatori tlc e via cavo continuano a ridursi, con i gruppi telecom che si espandono nel mercato della pay tv, mentre le società televisive via cavo rafforzano la loro offerta mobile e nella banda larga. La convergenza, tra tlc e tv, potrebbe portare a un contesto competitivo più razionale, come è accaduto in Olanda, con la jv VodafoneZiggo, che offre un prodotto con quattro servizi (telefono, banda larga, tv e mobile). I vantaggi sono una riduzione del tasso di abbandono da parte dei clienti e un miglioramento del profilo di crescita, come pure la possibilità di significative sinergie sui costi e sugli investimenti. In generale, Moody's si attende che gli investimenti nel settore delle tlc restino elevati, perché l'Europa deve rafforzare la sua infrastruttura nella banda larga.

Nell'insieme la previsione è che gli investimenti resteranno pari a circa il 17% delle ricavi nei prossimi 12-18 mesi. L'attività di merger & acquisition nel vecchio continente sarà comunque prevalentemente all'interno dei singoli Paesi.

Moody's non si aspetta nè grandi fusioni tra gli incumbent nè l'acquisizione di produttori di contenuti da parte dei gruppi tlc, considerando l'eterogeneo mercato dei contenuti europeo e il fatto che in passato gli operatori di tlc non sono (mai) riusciti ad estrarre valore dalla proprietà di società di contenuti. Sul fronte della normativa, Moody's si aspetta che incoraggi sempre più gli investimenti e sia meno focalizzata sui prezzi, ma il cambiamento sarà lento.

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