Il nuovo numero di Moneta torna a parlare del mattone, stavolta stritolato dalla morsa verde europea. Le nuove normative comunitarie sui mutui integrano per la prima volta l'efficienza energetica e i rischi climatici diretti, come le alluvioni e le frane, nella valutazione della casa. Nomisma stima che questo approccio regolatorio possa comportare una perdita potenziale di valore per gli immobili tra il -4,2% e il -6,2% in trent'anni. La situazione è aggravata dalla Direttiva Case Green, che impone costose ristrutturazioni in un Paese dove quasi metà degli edifici residenziali è in classi energetiche molto basse. A Milano intanto si espandono gli affitti tramite piattaforme digitali, che permettono una gestione senza stress per i proprietari tramite locazioni a medio termine con canoni premium. Le nuove frontiere dell'innovazione finanziaria permeano il settore con la nascente tokenizzazione immobiliare, dove l'investitore diventa un azionista digitale acquistando token che rappresentano i diritti a una quota dei ricavi.
Nell'editoriale, il direttore Osvaldo De Paolini disegna il 2025 come l'anno del cambio di ciclo economico. L'euforia delle Borse è accompagnata da preoccupanti sintomi di allarme. Il primo segnale inequivocabile è l'oro, la cui performance straordinaria - più 50% dall'inizio dell'anno - dimostra che i venti avversi superano le narrazioni trionfalistiche. La narrativa entusiastica sull'Intelligenza Artificiale sta subendo una battuta d'arresto forzata. Il caso Nvidia è emblematico di una dinamica del troppo, troppo in fretta. Il dubbio non è sulla tecnologia, ma sul calendario delle aspettative.
Nel nostro Paese intanto il federalismo fiscale dei Comuni è rimasto al palo: la maggioranza delle risorse comunali proviene ancora dai trasferimenti statali, e gran parte del gettito di imposte cruciali come l'Imu va allo Stato. La cronica difficoltà nella riscossione dei tributi locali aggrava la situazione finanziaria di molti Comuni, alcuni in predissesto o dissesto conclamato. Infine, il caso Juventus, dal 2019 ha richiesto quasi un miliardo di euro agli azionisti per ripianare le perdite, alle prese con problemi sportivi e una serie di esercizi chiusi in rosso, la società bianconera prova a inaugurare una nuova fase di rilancio, della quale ancora non si vedono i frutti. Trionfa invece il Gorgonzola: l'eccellenza italiana domina sui mercati internazionali con 87 Paesi acquirenti, resistendo a tentativi di contraffazione e all'aumento dei costi del latte del 12%.
Nelle pagine dedicate ai beni da collezione, concludiamo un tocco di femminilità raccontando la crescita del mercato globale delle borse del lusso: da 35,83 miliardi di dollari nel 2025 a oltre 60 miliardi entro il 2034. Dalla Birkin di Hermès alla Baguette di Fendi, la borsa da capriccio si fa asset d'investimento.