Economia

Mps torna a Piazza Affari, ma per lo Stato è già una perdita

L'istituto senese ha indicato un valore "prudenziale" delle sue azioni: 4,28 euro

Mps torna a Piazza Affari, ma per lo Stato è già una perdita

Monte dei Paschi di Siena si prepara a tornare a Piazza Affari. Dieci mesi dopo la sospensione del 22 dicembre 2016, è arrivato il via libera da Consob. Borsa Italiana ha disposto "la riammissione alle negoziazioni degli strumenti finanziari emessi da Banca Monte dei Paschi di Siena e dei relativi strumenti derivati dalla seduta del 25 ottobre 2017". Domani Mps farà il suo nuovo debutto in Borsa.

Nel giorno di riammissione non sarà consentita l'immissione di proposte senza limite di prezzo sulle azioni ordinarie. L'ultima quotazione è stata di 15,08 euro per azione. L'istituto senese ha indicato un valore "prudenziale" delle sue azioni: 4,28 euro, sia quelle che detiene direttamente che quelle in portafoglio ai clienti. Se la Borsa dovesse confermare questi valori, lo Stato subirebbe una perdita potenziale di oltre un miliardo.

Negli scorsi anni l'istituto è passato attraverso una serie di interventi di rafforzamento del capitale che avrebbero dovuto metterlo in sicurezza ma che non si sono rivelati sufficienti.

La crisi di Mps

La crisi dell'istituto risale all'acquisizione di Antonveneta per 9 miliardi nel 2007. Mps chiude il 2011 con una maxi-perdita da 4,69 miliardi, a cui fa seguito una prima operazione con il supporto dello Stato, attraverso i cosiddetti "Monti Bond", che garantiscono liquidità per 3,4 miliardi.

Nel 2014 la Bce boccia Mps agli stress test, rendendo necessario, l'anno successivo, chiedere altri 3 miliardi agli azionisti, mentre vengono rimborsati i Monti Bond e lo Stato entra nel capitale con una quota del 4%. Dopo una serie di cambi al vertice, si tenta un nuovo aumento di capitale da 5 miliardi.

Attualmente è lo Stato, attraverso il ministero dell'Economia e delle Finanze, l'azionista di maggioranza.

Il ministero dell'Economia ha fatto sapere che salirà fra il 69 e il 71% di Mps dall'attuale 52,2% per poi uscire dal capitale del gruppo entro la fine del piano di ristrutturazione nel 2021.

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