La mossa che può cancellare le multe ai No vax: cosa sta succedendo

Intoppi sulle multe da inviare ai no vax ultracinquantenni che non si sono ancora vaccinati e hanno giocato d'anticipo: ecco cosa succede tra ministero della Salute e Garante della privacy

La mossa che può cancellare le multe ai No vax: cosa sta succedendo

I no vax ultracinquantenni che non si sono ancora vaccinati giocano d'anticipo rispetto all'Agenzia delle Entrate inviando diffide preventive sull'invio della sanzione per loro prevista. Ricordiamo che le multe sono a pari a 100 euro una tantum e che l'obbligo per gli over 50 è stato introdotto dal decreto legge 1/2022, in vigore dall'8 gennaio e valido fino al 15 giugno.

Cosa succede con la privacy

È questa la strada che hanno scelto alcuni obiettori del vaccino in attesa che il Fisco invii loro le multe che non li vede in regola. Nelle settimane precedenti come viene riportato da ItaliaOggi, il garante della privacy, Pasquale Stanzione, in un'audizione alla Camera aveva evidenziato quale rischio corresse l'Agenzia delle Entrate in materia di trattamento di dati sensibili. Tutto girava attorno alla procedura di trasmissione di questi dati al ministero della Salute che prepara materialmente la sanzione e la invia all'Agenzia per recuperare quanto dovuto. Durante questo passaggio, il ministero trasmette gli elenchi con i dati dei cittadini no vax e l'Agenzia agisce secondo quanto previsto dalla legge inviando, in duplice copia, sia l'avviso della multa che l'importo da pagare.

In cosa consiste la deroga

Per far sì che tutto ciò accada, è necessaria una deroga alla legge numero 689/1981 che disciplina il procedimento che porta alla sanzione. La deroga, quindi, consiste "nell'attribuire all'avviso all'atto di contestazione il valore di titolo esecutivo e nella circostanza che l'Agenzia, oltre ad occuparsi della riscossione, ha anche la competenza ad effettuare la contestazione", scrivono gli esperti in materia. Il garante, infatti, aveva fatto presenze che per garantire il principio di "minimizzazione dei dati in esame, soggetti a una tutela rafforzata, e evitare il coinvolgimento dell'Agenzia delle entrate in fasi prodromiche a quelle riscossive, si potrebbe limitare la competenza alle sole fasi successive all'addebito". Ecco, soltanto da quel momento il Fisco sarebbe legittimato a procedere a pieno titolo. "Le peculiarità del procedimento sanzionatorio non possono legittimare competenza ulteriori rispetto a quella riscossiva da esercitarsi a partire dalla notifica di avviso di addebito", aggiunge il garante.

Nonostante sia stato dato l'ok al procedimento che sarebbe dovuto iniziare il 1° febbraio, secondo quanto risulta a ItaliaOggi non esiste ancora il modello per poter sanzionare i no vax. Il ministero della Salute aveva già dato il via libera al garante per il 15 febbraio ma, tre giorni dopo, lo stesso Garante è tornato sull'argomento ricordando che si fosse occupato della questione "con la massima urgenza, rilasciando il parere positivo sullo schema di decreto - si legge - dopo due soli giorni dalla ricezione della documentazione".

Il nuovo testo del decreto con le indicazioni date dal Garante prevede che il trattamento dei dati personali collegato all'attuazione dell'obbligo vaccinale e quali saranno le nuove regole per verificare il green pass nei vari contesti come scuola e lavoro, possano avvenire nel "pieno rispetto della normativa sulla privacy, adottando misure di garanzia appropriate per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi delle persone fisiche".

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