Economia

Non solo diesel: dubbi sui test delle ibride

Secondo l'ingegnere Enrico De Vita i test sulle emissioni hanno diverse falle: "Non c'è solo Volkswagen "

Non solo diesel: dubbi sui test delle ibride

Lo scandalo delle auto diesel della Volkswagen è solo la punta dell'iceberg. "Stiamo perdendo il lume della ragione. La Volkswagen ha detto una bugia e per questo va giudicata. Ma i trucchi ammessi nelle prove di omologazione sono ben più gravi" a parlare è Enrico De Vita, ingegnere ed ex-caporedattore di Quattroruote, intervistato dal Corriere della Sera.

Per De Vita i trucchi per superare i test sulle emissioni sono tantissimi e coinvolgono qualsiasi tipo di vettura, pure le auto ibride. "Come si supera un test? Quando l’auto viene messa sui rulli, il costruttore adotta le opzioni più convenienti: gomme strette, olii più fluidi, fessure sigillate, appendici, pompe disattivate. L’ultima trovata è di andare in certi laboratori spagnoli ad alta quota, per sfruttare la rarefazione dell’aria" un sottobosco di trucchi e trucchetti che non lascia scampo.

L'ingresso delle auto ibride nel mercato aveva dato la sensazione di poter ridurre l'inquinamento, ma anche qui ci sono dubbi sulle emissioni: "L’auto comincia la prova con la batteria carica e può fare anche tre quarti del ciclo in elettrico. Ma il dato di consumo sarà quello della poca benzina usata per finire il percorso. Il costo dell’elettricità viene conteggiato zero".

Nel suo intervento De Vita sottolinea anche che il fatto che l'eoluzione delle auto non inquinanti e dei protocolli Euro 5 ed Euro 6 erano legati più ad una questione di marketing che a una riduzione delle emissioni: "Tutti hanno accelerato: Euro 5, Euro 6 e così via.

Con l’entusiasmo dei costruttori, perché così si dovrebbe cambiare modello ogni tre/quattro anni, ma già le Euro 4 avevano emissioni così basse che non valeva la pena di spendere ulteriormente per ridurne l’inquinamento".

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