"Nuclitalia è già pronta per arruolare nuovi soci"

Adinolfi (Ansaldo): "Bisogna fare squadra"

"Nuclitalia è già pronta per arruolare nuovi soci"
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"Nuclitalia è pronta e disponibile ad aprire il proprio capitale ad altri soggetti". L'ammissione arriva da uno dei soci chiave del neonato gruppo che si occupa di studiare le tecnologie e le opportunità per il nuovo nucleare in Italia, ovvero Ansaldo Nucleare (controllata da Ansaldo Energia). E, in particolare, dal suo direttore generale Roberto Adinolfi che - a margine del convegno di Edison e Aiden, l'Associazione italiana di diritto dell'energia - ha spiegato a il Giornale la possibilità e la necessità di allargare il raggio d'azione dei protagonisti italiani che stanno ridisegnando il ritorno dell'atomo.

Al momento, Nuclitalia è composta da Enel (con il 51%), Ansaldo Energia (39%) e Leonardo (10%). Ma quello che sembrava un azionariato definito è pronto a nuove integrazioni e a fare spazio ad altri protagonisti del settore già entro la fase esplorativa che durerà 18 mesi. "La Legge Delega che sta per approdare in Parlamento spiega Adinolfi sarà una cornice importante da cui partire per fare le scelte più adatte in termini di tecnologia e di strategia e sarà in questa fase che siamo disponibili a cedere quote di capitala nella newco". "D'altra parte - ha aggiunto - si tratta di perseguire quel fare squadra che i vari attori hanno chiesto oggi durante il confronto".

Da Edison a Newcleo, passando per Eni, i gruppi presenti al dibattito hanno auspicato la possibilità di un'ampia collaborazione. "Spoliticizzare il tema, perchè è un tema di tutti" è la prima condizione per lo sviluppo del nucleare nel nostro Paese per Ruggero Corrias, chief pubblic affairs officers di Newcleo. Altro punto fondamentale è "fare squadra in una logica di sistema".

Sull'importanza di avere in Italia una "regolamentazione specifica" per l'energia da fusione, si è soffermato Edoardo Fiorentini, capo dello sviluppo della fusione magentica di Eni che ha ricordato come in Usa e Regno Unito siano già "stati fatti grandi passi avanti".

Lorenzo Mottura , vice president della strategy di Edison - che a il Giornale domenica scorsa aveva già anticipato la centralità della programmazione e di una scelta tecnologica non frettolosa - ha poi sottolineato l'importanza di un "progetto industriale ingaggiando i territori e gli industriali locali, per passare dal Not in my back yard, al Nuclear in my back yard".

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