Economia

Nuovi soci in Bankitalia Intesa e Unicredit vendono

Parte il riassetto nell'azionariato di Banca d'Italia. A dare il via alle danze, fra le big del credito che hanno in pancia la maggioranza del capitale di Via Nazionale, sono state ieri Intesa Sanpaolo e Unicredit.Il gruppo guidato da Carlo Messina ha firmato i contratti preliminari per la cessione di circa il 5,7% del capitale - al valore nominale, coincidente con il valore di carico - a Enpam, Inarcassa, Cassa Forense, Enpaia, Cassa Ragionieri e Banca del Piemonte. Il controvalore complessivo è di 430 milioni di euro e i nuovi azionisti si attendono un rendimento del loro investimento compreso fra il 4 e il 5 per cento. La finalizzazione di ciascuna operazione è subordinata al via libera da parte del Consiglio Superiore dell'istituto centrale. Intesa è il primo socio della Banca d'Italia con una quota del 42,6% che dunque scenderà al 36,7 per cento. Ipotizzando che la Cà de Sass resti azionista con una quota del 3% l'incasso complessivo atteso è di circa 2,9 miliardi. Al secondo posto c'è Unicredit, con il 22% valutato 1,6 miliardi, che secondo fonti finanziarie avrebbe ceduto il 3,2% della sua quota per un controvalore di oltre 200 milioni. Idem per Generali (al 6,3%) che avrebbe messo sul mercato uno 0,85% per un controvalore di circa 60 milioni. Sono dunque prevedibili nuovi movimenti fra gli altri azionisti: l'Inps con il 5%, Banca Carige al 4%, Bnl al 2,8%, Mps al 2,5% più altri soci minori. A fine 2013, un decreto legge del governo Letta stabilì la rivalutazione delle quote di Bankitalia da 156mila euro - valore fermo dai 1936 - a 7,5 miliardi consentendo alle banche azioniste di rafforzare in questo modo il loro patrimonio. Allo stesso tempo, però, veniva fissato un periodo di tre anni entro cui i soggetti che superavano la soglia del 3% avrebbero dovuto cedere la partecipazione eccedente. In teoria, quindi, c'è tempo fino all'inizio del 2017. Allianz, per quanto detenesse un 1,3% e quindi inferiore alla soglia, a fine settembre ha venduto a Banca di Credito Cooperativo di Roma, Banca Sella Holding, Banca Sistema e Eurovita Assicurazioni. Non tutti possono partecipare allo shopping: le quote di partecipazione possono finire solo nelle mani di soggetti aventi sede legale in Italia o in uno Stato membro dell'Ue: banche, imprese di assicurazione e di riassicurazione, fondazioni, enti ed istituti di previdenza ed assicurazione, fondi pensione.

Quest'anno Banca d'Italia ha proposto ai soci un dividendo complessivo di 340 milioni.

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