Economia

Offerta Kkr per Tim, governo in campo

Giorgetti: "In caso di Opa pronti a valutare il Golden Power". Poi apre a Open Fiber

Offerta Kkr per Tim, governo in campo

Continuano gli incontri su Tim e sulla possibile Opa allo studio di Kkr. Nonostante le incertezze, il titolo resta non lontano dal prezzo fissato dal fondo Usa a 0,505 euro. Ieri le azioni sono salite del 1,65% a 0,47 euro. Il mercato insomma ci crede nonostante l'opposizione dei sindacati e i molti dubbi della politica. Ieri le maggiori sigle sindacali hanno incontrato i ministri Giancarlo Giorgetti e Vittorio Colao, a cui hanno consegnato una missiva molto esplicita in cui addirittura paventano, in caso di spezzatino, un finale simile a quello di Alitalia con migliaia di esuberi per un gruppo da oltre 40mila addetti.

«La nostra posizione non è contraria a logiche di mercato ma qualunque scelta va fatta scongiurando drammi occupazionali, e la definitiva uscita dello Stato da un settore strategico sia sul piano nazionale che su quello continentale».

Intanto il governo resta vigile, , in attesa delle decisioni del comitato costituito da Tim e presieduto da Salvatore Rossi che dovrà dare indicazioni sulla proposta di Opa da parte del fondo Kkr.

«Il governo sta seguendo il dossier con grande attenzione - ha detto Giorgetti, nel corso di una informativa alla Camera dei Deputati - Il percorso è all'inizio e non si è ancora nelle condizioni di prendere iniziative. Se Kkr lancia l'Opa si attiva una procedura con la valutazione della disciplina della Golden Power». Ossia quell'insieme di prescrizioni (poteri speciali) che già nel 2017 il governo Gentiloni aveva disposto, in seguito all'aumento della partecipazione in Tim da parte di Vivendi (che ora ha il 23,7%). Il focus è su Tim, che possiede la rete primaria e secondaria, su Telecom Italia Sparkle per le connessioni internazionali e su Telsy, che gestisce diversi programmi di sicurezza per la Difesa. Tra le prescrizioni del Golden power rientra l'obbligo di sottoporre al comitato di monitoraggio di Palazzo Chigi le riorganizzazioni degli assetti societari anche per le controllate.

Giorgetti ha poi aperto alla possibilità di una rete unica fra Tim e Open Fiber. Da sottolineare che oggi ci sarà il closing dell'operazione per il passaggio della quota di Open Fiber detenuta da Enel al fondo australiano Macquarie e a Cdp. «Si possono valutare eventuali sinergie tra Tim e Open Fiber che sono due reti concorrenti- ha detto il ministro- Priorità realizzare una rete in fibra ottica con diffusione capillare e tutelare asset strategici. Il governo ha costituito un comitato con il compito di valutare i progetti sulla rete». Per il premier Mario Draghi, Tim «è un dossier di straordinaria importanza in cui le priorità sono la protezione dell'occupazione, della tecnologia e della rete». Da sottolineare che all'ammodernamento della rete attraverso la fibra sono destinati 6,7 miliardi, il 27% di tutti i finanziamenti previsti per la transizione digitale. Ed è a questo punto che, per la rete unica, potrebbe entrare in gioco Cdp che possiede il 60% di Open Fiber e il 10% di Tim.

Oggi in Tim si riuniscono i comitati: quello ad hoc per l'Opa che potrebbe nominare gli advisor e quello controllo e rischi per un'eventuale revisione del contratto con Dazn.

Il prossimo cda di Tim resta fissato il 17 dicembre.

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