Oggi si decide il futuro Rcs ma probabile una coda legale

Ultimo giorno per aderire alle offerte: Bonomi già al 30%, Cairo (che incassa Schroders) in rimonta al 22%

Marcello Zacché

Oggi è l'ultimo giorno per le offerte su Rcs. Già stasera, dopo le 18, si potrebbero conoscere i risultati. Che ieri, al termine della seduta di Borsa, hanno visto la cordata Imh (guidata da Bonomi con Mediobanca, Pirelli, Unipol e Della Valle) raggiungere già la soglia minima prevista del 30%. Infatti i soci Imh partono già dal 22,6%, hanno comprato il 2,1% e hanno raccolto il 5,6. Totale: 30,37 per cento.

Urbano Cairo resta indietro, ma si è molto avvicinato: partiva dal suo 4,7% che, per effetto delle adesioni di Intesa (4,2%), di almeno tre grandi fondi (Nextam, Antares ed Ersel, a cui si sono aggiunte le azioni di Schroders) e di qualche altro investitore è arrivato al 22,03 per cento.

Per effetto di questi numeri, nella giornata di oggi sono potenzialmente disponibili azioni per il 47,6% del capitale: tante da permettere tranquillamente a uno dei due di superare la maggioranza del 50%. Un'ipotesi che non si può escludere.

Di questo 47,6% si stima che la quota in mano ai piccoli azionisti, il cosiddetto retail (soprattutto per effetto della distribuzione ai soci Fca della ex quota Fiat), sia intorno al 15-20%. Di questa si pensa che il 7-8% rimarrà fermo, mentre un altro 8-9% si dividerà tra le due cordate (per Cairo stanno lavorando due grandi proxy quali Sodali e Georgeson e potrebbero portare casa qualcosa di più). La differenza la farà allora il restante 30% nelle mani di investitori medio-grandi. Se questi si comportano come hanno fatto i fondi in questi giorni, Cairo può effettuare il sorpasso. In ogni caso le attese sono per un risultato finale con percentuali molto simili. Come noto, Le due offerte sono diverse: Cairo offre 0,18 titoli di Cairo Communication e 25 centesimi (la somma ieri corrispondeva a 1,05 euro); mentre Bonomi & c. offrono un euro per azione. Quindi la valutazione, per i grandi investitori, non è solo una questione di prezzo, ma anche di idee per il futuro, perché nel caso Cairo si resta azionisti.

In ogni caso l'aria che tira, dopo le diverse polemiche di questi giorni che hanno portato Cairo a un esposto contro Imh per pubblicità ingannevole, il ruolo della Consob potrebbe risultare decisivo. E i due schieramenti sono già pronti a intervenire.

Il tema è quello dell'Opa prevalente, cioè la dichiarazione di decadenza dell'offerta che arriva seconda. Secondo Cairo, forte di un parere di Sergio Erede, chi arriva secondo deve restituire tutte le azioni che non dovessero migrare all'offerta vincente. Mentre Bonomi sostiene che anche l'Opa perdente può tenere le azioni che non dovessero migrare (la migrazione è una facoltà garantita dalla legge).

La Consob non si è espressa e però dovrebbe farlo prima della proclamazione del vincitore, prevista per giovedì prossimo, in modo da dare agli azionisti che risultino «perdenti» un quadro chiaro sul comportamento da tenere. Ma a questo punto è pacifico che, qualora la decisione fosse contraria al parere Erede danneggiando Cairo, i suoi legali ricorreranno alla giustizia sia civile, sia amministrativa.

E questo potrebbe bloccare il passaggio delle azioni per mesi. Lo stesso, naturalmente, è pronto a fare Bonomi nel caso contrario. Con il rischio, quindi, che Rcs continui per qualche mese così com'è, senza cambiare l'assetto azionario.

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