"Opa ostile": Civibank chiude alla scalata di Sparkasse

CiviBank è nel mirino dell'altoatesina Sparkasse. Riuscirà l'ultima banca indipendente del Friuli Venezia Giulia a difendere la sua autonomia?

"Opa ostile": Civibank chiude alla scalata di Sparkasse

CiviBank chiude le porte in faccia all'Opa di Sparkasse per la conquista dell'intero capitale dell'istituto di Cividale del Friuli, in provincia di Udine. Il consiglio di amministrazione di CiviBank riunitosi oggi ha deliberato di non considerare come amichevole l'offerta pubblica d'acquisto da parte della Cassa di Risparmio di Bolzano (Sudtiroler Sparkasse) che vuole prendere il controllo dell'ultima banca autonoma avente sede in Friuli Venezia-Giulia.

Il Cda traccia un solco dopo che l'Opa, nota Il Friuli, "ha già incassato i pareri favorevoli di Antistrust, Banca d'Italia e Bce" e attende "il pronunciamento della Consob che darebbe il via libera definitivo all'operazione". Sparkasse è già oggi primo azionista col 17% delle quote e ha lanciato un'Opa che prevede un'offerta di 6,5 euro ad azione ed ha raggiunto un numero di preadesioni tale da portarla già verso il controllo di un terzo del capitale. Michela Del Piero, presidente di CiviBank, in una conferenza stampa convocata per chiarire la posizione del gruppo friulano sulla scalata della cassa di risparmio altoatesina, non ha usato mezze parole: la richiesta di Sparkasse porta a "un'Opa ostile", che tradisce le promesse di costruire una "banca del Nord-Est capace di rispettare le identità dei territori" e potrebbe danneggiare un "percorso di risanamento in corso da sei anni" che ha consentito a CiviBank di conseguire un sostanzioso utile di esercizio nell'ultimo bilancio, tanto da anticipare al 2021 obiettivi previsti per il 2023.

Perché questa presa di posizione così netta? Del Piero ha sottolineato che Sparkasse ha violato le intese che, di comune accordo, prevedevano una serie di "partnership comuni" per capire i margini di gestione dell'integrazione tra le due banche e ha cambiato strategia. "Più volte abbiamo ricevuto offerte per il 51% del capitale", ma "abbiamo sempre ritenuto necessario respingerle, ritenendo la banca essenziale per il territorio". L'operazione non prevede la nascita di "una banca del Nord Est per tutti, ma di una banca del Nord-Est per Sparkasse". Gli azionisti, nota Del Piero, rinuncerebbero a qualsiasi prerogativa sulla banca, venderebbero totalmente le quote, rinuncerebbero all'indipendenza e a un patrimonio che dura dal 1886 fatto di legami stretti tra finanza e territorio. "Perché", si chiede Del Piero, "abdicare all'idea di una banca del territorio e regalare valore futuro" all'istituto altoatesino? Il presidente contesta, in particolare, quello che un piccolo azionista (i soci di CiviBank sono circa 16mila) avrebbe riferito circa la presenza di preaccordi favorevoli agli azionisti maggiori per l'adesione all'Opa come un atto ostile nei confronti dell'autonomia di CiviBank.

Molti di questi soci, in effetti, hanno già dato il loro assenso: ultimi ad aderire all'Opa, in particolare, Cordifin S.p.A. ed Eurogroup S.p.A. che hanno siglato i relativi accordi rispettivamente sul 2,1474% e lo 0,7164% del capitale sociale di CiviBank. I due attori seguono Itas Assicurazioni (5,2603% del capitale), società di Trento che è il secondo azionista nel gruppo dopo la stessa Sparkasse.

Complessivamente le adesioni coinvolgono, includendo Sparkasse, oltre il 31% del capitale. Ma la marcia verso la maggioranza assoluta sarà ancora lunga. E la presidente Del Piero sottolinea che, in vista dell'assemblea dei soci prevista per le prossime settimane, CiviBank e Sparkasse presenteranno liste per il cda alternative e concorrenti. CiviBank candiderà, per un terzo, consiglieri indipendenti e di fresca nomina tra cui l'economista Irene Monasterolo, docente di Climate Finance alla EDHEC Business School di Nizza e tra i massimi esperti italiani di Esg e finanza sostenibile, obiettivo che nella transizione di CiviBank verso "la natura di banca benefit", sottolineata da Del Piero, ha una valenza importante.

L'ultima banca autonoma del Friuli, dunque, lotta per la sua indipendenza ed autonomia. E nella partita dell'Opa di Sparkasse c'è un microcosmo di finanza nazionale che dovrà scegliere il proprio futuro: autonomia territoriale e consolidamento si scontrano, e diversi modelli di business vengono a confliggere assieme alle dinamiche di due banche espressione, non va sottovalutato, di regioni a statuto speciale.

Bolzano mira a attrarre sul suo territorio il polo finanziario del Nord-Est e Sparkasse pregusta l'ingrandimento, ma quando si parla di istituti come CiviBank le lezioni della storia non vanno scordate: una banca espressione del territorio difenderà, se scalata in forma ostile, fino in fondo le sue prerogative finanziarie di autonomia e difesa dei propri legami consolidati. Il caso Sparkasse-CiviBank sarà dunque di scuola per molte future operazioni.

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