Economia

La Parmalat «targata» Lactalis chiude tre stabilimenti in Italia

La Parmalat «targata» Lactalis chiude tre stabilimenti in Italia

La Parmalat targata Lactalis chiuderà tre stabilimenti in Italia. Si tratta della Centrale del latte di Genova e di due impianti nel Comasco e nel Pavese. Confermato invece il piano operativo che prevede 180 milioni di investimenti al 2014.
La decisione dell'azienda è stata resa nota ieri a Roma dopo un tavolo di confronto con i sindacati al ministero dello Sviluppo economico. Per venire incontro alle esigenze dei dipendenti che non vedranno confermato il proprio posto di lavoro si sta pensando a soluzioni alternative come il ricorso alla mobilità interna infragruppo, il trasferimento di personale presso operatori terzi e, per la parte residuale, all'outplacement, cioè al ricollocamento all'esterno tramite una società specializzata.
Parmalat ha manifestato inoltre disponibilità a favorire il riutilizzo della ex Centrale del latte di Genova in forme diverse: è stata già presentata una richiesta per trasformare l'immobile in un centro commerciale. Quest'ultimo potrebbe creare circa 100 nuovi posti di lavoro riassorbendo tutti gli esuberi, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni. «Con queste proposte è stata riaffermata la centralità dell'Italia», ha commentato il dg per le attività operative di Parmalat, Antonio Vanoli.
Soddisfatti i sindacati giacché si è evitato lo spettro dei licenziamenti per i dipendenti genovesi. Al tavolo del ministero, infatti, si è raggiunto un accordo per l'utilizzo della cassa integrazione in deroga per 1-2 anni. Il sindaco di Genova, Claudio Burlando, è tuttavia contrario alla trasformazione della Centrale in un centro commerciale. «È una proposta inaccettabile: serve la produzione», ha commentato.


La vera preoccupazione del sindacato, tuttavia, è rappresentata dal raggiungimento dei target previsti dal gruppo Parmalat nel periodo: una crescita del fatturato del 4% a fine piano «non è sufficiente alla saturazione della capacità produttiva: occorre definire a breve una strategia per la commercializzazione di nuovi prodotti», ha sottolineato Mauro Macchiesi, segretario Flai-Cisl.

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