C'è un'Italia di baby pensionati che di fatto affoga le casse dell'Inps. A fare i calcoli è stato Mario Baldassarri, economista ed ex viceministro dell’Economia con il centrodestra, oggi animatore del centro studi Economia reale. Proprio nel momento in cui il tema delle pensioni è di nuovo al centro del dibattito politico, con il governo che vorrebbe aprire a forme di flessibilità e l’Inps che studia una sforbiciatina ai trattamenti retributivi più elevati. Come racconta il Corriere, seguendo gli studi di Baldassarri, Chi avesse cominciato a riscuotere un assegno di mille euro a quarant’anni di età con 17 anni di contributi versati e altri 45 di aspettativa di vita sarebbe stato omaggiato dallo Stato e dagli altri lavoratori con ben 442.800 euro. . Per ogni mille euro di pensione, 820 vengono letteralmente regalate al pensionato che si trova in tali condizioni.
E se mille euro al mese per un’aspettativa di vita di 85 anni, pari a quella delle donne italiane (per gli uomini è intorno agli 80) fruttano a chi è uscito dal mondo del lavoro a quarant’anni quasi 450 mila euro, per duemila euro si salirebbe a 885.600 euro, per tremila a un milione 328.400 e così via. Con questo sistema un lavoratore che si ritirasse a 57 anni con 37 di contributi avrebbe una pensione superiore del 30% a quella contributiva. Un cinquantacinquenne con 35 anni di versamenti, addirittura del 40%. Intanto in Parlamento prsegue la discussione avviata dal governo sulla riforma delle pensioni. Camera e Senato, dunque, insistono, come ricorda il Giorno, nel sollecitare misure per favorire le uscite dalle rigide maglie della riforma Fornero. Insieme con la proroga degli sgravi per i neoassunti stabili, lo stop all’aumento dei contributi per le partite Iva, la sterilizzazione di tutte le clausole Iva o accise, si tratta della principale rivendicazione dei gruppi di maggioranza. E, d’altra parte, la misura pensionistica potrebbe interessare – secondo dati Istat – circa due milioni di lavoratori tra i 58 e i 63 anni, due terzi dei quali uomini.
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