"La Consulta non ha valutato il buco creato sulle pensioni". A puntare il dito contro la Corte Costituzionale è il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan in un'intervista a Repubblica: "Massimo rispetto per l’autonomia della Corte, ma spero che in futuro
l’interazione con governo e Avvocatura sia più fruttuosa quando ci sono implicazioni per la finanza pubblica". Ma le parole del ministro non sono piaciute al premier Matteo Renzi che ha sconfessato la linea del Tesoro ribadendo da Riga il rispetto da parte del governo per la Consulta: "Lavoriamo nel massimo rispetto e raccordo istituzionale: abbiamo rispettato la sentenza della Corte costituzionale e ora si tratta di lavorare insieme perchè i segnali di ripresa, che ci sono, possano irrobustirsi".
E ancora: "Esistono tante questioni di natura economica europea che vanno tenute di conto. Naturalmente lavoriamo nel massimo rispetto e raccordo istituzionale. La Corte ha fatto una sentenza, noi l'abbiamo rispettata, ora si tratta di lavorare insieme perché i segnali di ripresa che ci sono possano irrobustirsi e consolidarsi". "Il tema - ha spiegato - è molto complesso e interessante. Questo del rapporto tra generazioni è un argomento di cui dovremo ancora discutere.
Governo italiano, grazie al lavoro di Padoan e di Poletti, sia stata efficace e secca. Oggi si tratta di andare avanti in una cornice europea, delicata perché avete visto quello che sta succedendo sulla Grecia".
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