Il nuovo board di Generali, che sarà eletto dall'assemblea del 30 aprile, sarà di 11 componenti. È questo l'indirizzo definitivo che Mediobanca (socio al 13,3%) ha intenzione di confermare. La discussione sulla lista di maggioranza prenderà il via oggi con il comitato nomine. All'istituto guidato da Alberto Nagel competeranno, pertanto, 10 posti, dei quali 6 sono già assegnati: il presidente Gabriele Galateri, il ceo Mario Greco, i vicepresidenti Vincent Bolloré e Francesco Gaetano Caltagirone, il direttore partecipazioni della merchant bank Clemente Rebecchini e Lorenzo Pellicioli (De Agostini).
Il confronto odierno riguarderà le proposte dell'ad Nagel per i restanti 4 nominativi, dei quali tre saranno donne (per l'obbligo di un 20% di quote rosa), mentre l'altro sarà caratterizzato da un profilo di indipendenza. La consultazione proseguirà la settimana prossima tra Nagel e i soci di Mediobanca, e porterà alla stesura definitiva a cavallo di Pasqua (il termine è il 5 aprile). L'ultimo posto spetterà ai fondi, attualmente rappresentati in cda da Paola Sapienza. La selezione sarà effettuata con la consulenza del comitato governance di Assogestioni guidato ad interim da Marco Vicinanza dopo le dimissioni di Guido Giubergia.
La nuova composizione non lascia più posti per Effeti (2,15%), il veicolo costituito da Fondazione Crt e Ferak, entrate in contrasto su Fonsai.
Effeti, tra l'altro, non ha convocato il consiglio per procedere alla designazione che stavolta sarebbe toccata ai soci veneti. Idem per Intesa che avrebbe perso l'avvocato Angelo Provasoli per motivi anagrafici.
Intanto, Bolloré (che ha svalutato per 67 milioni il suo 6% di Mediobanca) ha confermato fedeltà a Piazzetta Cuccia. «Se Groupama (socio al 5%) dovesse uscire, ma non penso, noi troveremo chi lo sostituisce; noi resteremo nel patto oltre il 2013».
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