Economia

Pirelli, elettrico e digital per il futuro

Tronchetti: "Fuori dal Covid più forti, Cina e Usa già in ripresa". Ma in Borsa -3,5%

Pirelli, elettrico e digital per il futuro

Pirelli presenta il piano industriale al 2025, aggiornato in funzione degli effetti della pandemia. Gli anni 2021 e 2022 serviranno a recuperare i valori pre-Covid, quindi si punterà, grazie soprattutto all'accelerazione cinese, alla leadership sugli pneumatici high value e a una forte generazione di cassa. «Dalla crisi sanitaria stiamo uscendo molto più forti. Il mondo si sta riaprendo a partire dalla Cina e quindi dagli Usa. Da parte nostra, velocizziamo l'innovazione di processo e prodotto con 44 nuove linee a fine piano», ha spiegato il vicepresidente e ad Marco Tronchetti Provera, dal quale è arrivato anche un importante assist al nuovo deputy ceo Giorgio Bruno. Solo a ottobre 2022, però, Tronchetti Provera farà il nome del suo successore. «Quella di Bruno - ha precisato il top manager - è la scelta meno provvisoria possibile: lavora con me da 30 anni e rappresenta quel mix tra esperienze esterne e continuità di cui l'azienda ha bisogno. Lo considero un cammino ideale per Pirelli; e poi, fin che posso, sono qui a seguirlo».

Punti cardine del piano sono la sostenibilità con lo sviluppo della mobilità elettrica (nel 2025 le omologazioni di vetture elettrificate raddoppieranno a circa il 60% del totale, rispetto al 2020), la digitalizzazione, ma anche la connettività grazie ai prodotti dotati di sensori capaci di dialogare sempre più con il veicolo. Premium e prestige saranno i segmenti a maggior crescita, e conseguentemente la domanda di pneumatici high value dai 18 pollici in su è vista crescere in doppia cifra. Anche l'e-commerce è considerato una realtà in continuo sviluppo. Pirelli prevede di raggiungere ricavi tra i 5,1 e i 5,3 miliardi a fine 2022, mentre questo obiettivo è stimato crescere ulteriormente fino a raggiungere un range tra i 5,7 e i 6,2 miliardi al 2025. Gli investimenti: tra 710 e 730 milioni da qui al 2022, tra 1,2 e 1,3 miliardi nel periodo successivo. Previste anche efficienze nette per 170 milioni nella prima fase e per ulteriori 70/100 milioni al 2025 grazie ai benefici derivati dalla trasformazione di digitale. Il tema cedole: si guarda alla distribuire di dividendi pari al 50% dell'utile consolidato degli esercizi 2021-2022 e, quindi, del 40% degli utili per gli esercizi 2023-2024. In Borsa il titolo Pirelli fa però -3,5%, segno che il mercato si aspettava forse qualcosa di più.

Da Tronchetti Provera nessuna novità su Brembo, gruppo pure impegnata nella svolta digital e green, quarto azionista della Bicocca («con loro ottimi rapporti personali, hanno fatto un buon affare investendo in Pirelli») e su possibili aggregazioni («se ci fosse l'opportunità, la guarderemmo e saremmo aperti, ma ci dev'essere un contenuto logico»).

E sull'ok di Pechino alla fusione di ChemChina, primo azionista di Pirelli, e Sinochem, il vicepresidente e ad si è «congratulato con l'azionista per la chiusura dell'operazione; ma per noi nulla cambia».

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