Pirelli fa correre l'utile: +69%. Ma è prudente su fine anno

La multinazionale degli pneumatici rivede le stime sul fatturato: pesa la congiuntura

Pirelli fa correre l'utile: +69%. Ma è prudente su fine anno

Pirelli archivia il primo semestre con 2,65 miliardi di ricavi in crescita dell'1,4% a livello organico ma rivede le sue attese sul 2019 a causa di una prolungata debolezza del mercato, dove i costi delle materie prime mettono sotto pressione i margini. Il gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera ha migliorato il fatturato dei prodotti cosiddetti «High Value» (ovvero con un posizionamento strategico sui segmenti tecnologicamente più avanzati, ad alta crescita e alta redditività) che supera gli 1,78 miliardi (+6,2%) grazie al rafforzamento in tutte le aree geografiche. L'utile netto è balzato del 68,8% a 307 milioni (dai 181,9 milioni al 30 giugno 2018) sfruttando anche i benefici derivanti dal riconoscimento dei crediti di imposta in Brasile.

Quanto alle stime, invece, il big degli pneumatici ha deciso di essere più cauto sui ricavi di quest'anno che sono attesi in crescita tra l'1,5% e il 2,5% mentre la forchetta precedente era tra +3 e +4 per cento. Ora il mercato tyre è infatti previsto in flessione dell'1,2%, mentre nella precedenze indicazione era stimato stabile. In particolare il segmento standard dovrebbe calare del 2% mentre il New Premium (pneumatici con calettamento e 18 pollici) sono visti in crescita del 6% e non più del 7%. È invece confermata la crescita a doppia cifra (circa +10%) per il mercato Ricambi New Premium. Gli investimenti per il 2019 sono indicati a circa 380 milioni (circa 400 milioni il precedente target) coerentemente con il nuovo scenario di mercato. Confermata l'incidenza dell'High Value sui ricavi pari a circa il 67% rispetto al 64% del 2018.

Il prossimo piano industriale di Pirelli sarà presentato a novembre sotto la regìa di Tronchetti che resterà vicepresidente e

ad fino al 2023 scegliendo il suo successore entro ottobre 2022. I cinesi di ChemChina, Tronchetti e la holding Camfin, hanno infatti rinnovato fino alla primavera del 2023 il patto parasociale sottoscritto a luglio 2017.

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