Dopo l'accordo tra Marco Tronchetti Provera e i Malacalza sul futuro della Bicocca, l'appeal speculativo si sposta da Camfin a Pirelli. E alla fine della tenzone è arrivata anche la Consob, che ha aperto un dossier per accertare eventuali irregolarità, fughe di notizie, movimenti sospetti.
Comunque solo ieri si sono conosciuti i dettagli ufficiali del riassetto. La quota detenuta in Camfin dalla famiglia genovese sarà liquidata per 160 milioni da una newco che lancerà un'opa (volta al delisting) sulla holding, a 0,8 euro per azione. I Malacalza poi hanno investito 260 milioni sul 6,98% di Pirelli rilevando a 7,8 euro per azione il 4,41% del capitale in mano ad Allianz (che esce dal patto della Bicocca) e il 2,57% in mano a Fonsai (che rimane vincolata con l'1,85% del capitale), operazioni ovviamente autorizzate dal sindacato di Pirelli che, da ieri, vincola il 31,5% del capitale. Non è dato sapere cosa intendano fare i Malacalza della partecipazione. Si sono sempre detti «soci industriali» e possono contare su un tesoretto di un miliardo di liquidità. Si vedrà. A Piazza Affari, dopo giorni sulle montagne russe Pirelli ha chiuso a 8,81 euro (-1,2%, ma pur sempre il 13% in più del prezzo pagato dai Malacalza) e Camfin a 0,79 euro (-7,36%).
Per Camfin è proprio il caso di dire «game over»: sulla finanziaria sarà lanciata un'opa da Lauro Sessantuno, newco che tramite varie operazioni arriverà a detenere il 60,99%. Lauro Sessantuno è partecipata per il 54,8% da Nuove Partecipazioni (da Gpi, Marco Tronchetti Provera partecipazioni, Yura International, Vittoria Assicurazioni della famiglia Acutis e Fidim dei Rovati), per il 23,8% dal fondo Clessidra e per il 10,7% ciascuno dalle banche Intesa e Unicredit. «Anche se il prezzo offerto è più basso rispetto al nav (net asset value) consigliamo di consegnare le operazioni all'Opa visto che il delisting è ormai altamente probabile» scrive Intermonte. Nell'operazione Clessidra, Intesa Sanpaolo e Unicredit investiranno inizialmente nella newco rispettivamente 91 milioni e 41 milioni ciascuna, una cifra che potranno aumentare a 150 milioni e a 115 milioni in caso di piena adesione all'Opa. Per Tronchetti l'impegno sarà fino a 30 milioni. Diverso è il caso di Pirelli di cui Lauro Sessantuno continuerà a detenere il 26% del capitale. I soci della Newco, vincolati per quattro anni da un nuovo patto di sindacato, prevedano a chiare lettere che l'obiettivo da perseguire è quello dello «sviluppo e dell'accrescimento del valore di Pirelli». Un obiettivo che, stando a Intermonte, potrebbe essere perseguito anche attraverso cessione di asset non strategici. Peraltro i nuovi soci parlano apertamente di uno scenario di «progressivo accrescimento della contendibilità di Pirelli». Insomma, a prescindere dai Malacalza, non è escluso che la quota di riferimento di Pirelli passi di mano.
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