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La svolta sulla Rc Auto: come usare quella "collettiva"

Sono sempre più numerose le compagnie assicurative a proporre tale possibilità ai propri clienti, nel caso in cui rientrino in determinati parametri

La svolta sulla Rc Auto: come usare quella "collettiva"

Unirsi in gruppo con altri automobilisti con lo scopo di riuscire a strappare un prezzo più vantaggioso per l'assicurazione del proprio mezzo, obbligatoria per legge: ecco cosa c'è da sapere sulla cosiddetta polizza collettiva auto.

Come suggerito dalla denominazione stessa, si tratta della possibilità di stipulare insieme ad altri proprietari una polizza Rca, ottenendo in questo modo la possibilità di arrivare ad una convenzione più vantaggiosa con le compagnie assicurative. A proposito di queste ultime, è bene notare che sono sempre più numerose quelle che aprono a tale formula, proponendola come soluzione alternativa ai propri clienti. Un fenomeno in crescita, tanto che ad aver aderito non sono solo le piccole compagnie assicurative ma anche i grandi e più noti nomi, tutti regolarmente iscritti negli elenchi dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass).

Come funziona

Talora sono le stesse compagnie a proporre e gestire questa specifica formula, tuttavia è più frequente che a cercare oppurtunità ed accordi siano direttamente le associazioni dei consumatori. Solitamente si tratta di un'adesione libera, per cui è lo stesso automobilista a proporre la propria candidatura ad un gruppo esistente. Si tratta a tutti gli effetti di una "candidatura", dato che l'inserimento nel gruppo non è automatico: il diretto interessato deve infatti dimostrare di non essere un soggetto a rischio truffa o troppo di frequente tendente agli incidenti stradali. I requisiti richiesti, comunque, variano non solo a seconda della compagnia assicurativa di riferimento ma anche in base ai dati dell'automobilista e del mezzo di sua proprietà.

Generalmente le compagnie, con lo scopo di ridurre i rischi dell'operazione, concedono di aderire a tale formula solo ai possessori di auto già assicurate in passato e comunque mai coinvolte in frodi. Spesso e volentieri si fissa anche un limite di percorrenza annuale, solitamente fissato a 20mila chilometri, per limitare ancora di più la possibilità che possa verificarsi un sinistro. Per prevenire il rischio di truffe può essere richiesta anche l'installazione di una scatola nera: risulta così più semplice ricostruire la dinamica esatta di eventuali sinistri e valutare condotta e responsabilità dell'automobilista. Come anticipato, inoltre, tale formula viene offerta quasi esclusivamente a clienti con esperienza, quindi niente neopatentati (persone che hanno conseguito da meno di 3 anni la patente) o giovanissimi (al di sotto dei 26 anni di età).

Premesso che possa risultare una condizione vantaggiosa tanto per gli automobilisti, i quali pagano premi ridotti, quanto per le compagnie, che vedono incrementare il portafoglio clienti, è sempre bene valutare la solidità della società assicurativa tramite i portali dell'Ivass e dell'Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici): più utenti per un'unica polizza significa infatti incrementare il rischio di coprire più di un danno per volta.

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