Poste chiude il 2022 con ricavi sopra le attese, un utile leggermente in calo, ma con fondamentali complessivamente solidi l'ebit ha toccato il massimo storico - che hanno consentito una politica generosa sul fronte dei dividendi, in crescita del 10 per cento.
L'ad Matteo Del Fante, a un mese dal rinnovo dei vertici, consegna a Cdp e Tesoro (azionisti al 35% e al 29,2%) un gruppo in crescita che ha concluso la propria trasformazione da operatore logistico tradizionale a piattaforma di distribuzione omnicanale: mobile, pagamenti, pacchi e lettere, servizi finanziari, assicurazioni, energia, fondano l'architrave della società che ha distribuito dal 2017 quasi 5 miliardi di dividendi. Scelto dall'ex premier Matteo Renzi sei anni fa, Del Fante è stato confermato nel 2020 da Paolo Gentiloni e ora potrebbe incassare da Giorgia Meloni l'appoggio per il terzo mandato alla guida di Poste. In tal caso, sarà lui a disegnare il nuovo piano industriale previsto nel 2023.
Nell'attesa, Del Fante tira le somme definendo i risultati «eccezionali» e confermando tutti i target 2023: in particolare l'ebit sarà di 2,5 miliardi, 300 milioni circa in più del risultato dell'anno passato.
Guardando al 2022, i ricavi sono in crescita in tutti i segmenti di business, ad eccezione del settore corrispondenza e pacchi. I ricavi totali sono aumentati del 6%, a quota 11,9 miliardi, rispetto a fine 2021. Il risultato operativo è salito a 2,29 miliardi (+24,1%). L'utile netto si è attestato a 1,51 miliardi, in calo del 4,3% su base annua rispetto al 2021, ma pari al doppio del livello del 2017 che si attestava a 0,7 miliardi. Un dato che ha penalizzato il titolo in Borsa (-1% a 9,41 euro).
Come ha sottolineato anche Websim: «Ha disturbato la presenza di 320 milioni di euro di oneri straordinari non cash associati ai circa 9 miliardi di euro di crediti fiscali: nel corso della conference call, il management ha poi chiarito che l'accantonamento prudenziale è basato sulle decisioni prese dal Fisco italiano con le frodi sul 110%». Sulla base della performance 2022 Poste ha aumentato il dividendo: 65 centesimi sui risultati del 2022, con una crescita del 10% rispetto al livello dello scorso anno. E ha fissato un obiettivo di dividendo per azione pari a 71 centesimi di euro sui risultati del 2023, con un aumento del 9% su base annua.
A parte l'area poste e pacchi (in calo dell'1%), il cui pareggio è legato all'esito della trattativa con i sindacati che inizierà l'anno prossimo, hanno ben performato sia il settore assicurativo (ricavi in crescita del 15,7% a 2,2 miliardi), sia quello dell'energia con 150mila contratti
acquisiti che «facilmente supereremo i 300mila contratti nel 2023», ha detto Del Fante. Anche i ricavi dei servizi finanziari sono aumentati del 3,9% a 5,8 miliardi, spinti dalla continua crescita del margine di interesse.
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