
Debutto in grande spolvero per Poste Italiane che apre le danze dei conti di bilancio di Piazza Affari con una semestrale record, la migliore dalla quotazione in Borsa del 2015. In particolare i ricavi, saliti a 6,5 miliardi (+4,8% anno su anno) sono il frutto di una crescita di tutti i settori di business, dai pacchi alle assicurazioni. Motivo per cui l'ad Matteo Del Fante ha alzato le previsioni di fine anno e puntato la rotta del gruppo lungo due nuove direttrici: Tim e la rete. "Proseguirà un avvicinamento graduale a Tim perché nella prima metà dell'anno abbiamo fatto un investimento importante che è propedeutico a mettere in atto azioni di efficientamento reciproco cogliendo sinergie", ha detto Del Fante sottolineando che non saranno necessarie "riorganizzazioni all'interno di Poste per raggiungere i nostri obiettivi".
Guardando ai numeri, la società ha chiuso il primo semestre 2025 con ricavi a 6,5 miliardi, con una crescita del 4,8% anno su anno. Nel primo trimestre i ricavi sono stati pari a 3,3 miliardi (+4,5%). Il risultato operativo ha raggiunto 1,7 miliardi (+11,5% anno su anno (64 milioni nel secondo trimestre), grazie a maggiori ricavi e alla continua attività di razionalizzazione dei costi. L'utile netto ha raggiunto 1,2 miliardi, con una crescita del 14% (572 milioni nel secondo trimestre del 2025). Segno più per tutte le aree di business, nel segmento corrispondenza, pacchi e distribuzione, i ricavi del primo semestre del 2025 sono saliti a 1,9 miliardi (+1,1%) e nei servizi finanziari sono cresciuti a 2,8 miliardi (+5,7%). Infine, nei servizi assicurativi si attestano a 906 milioni (+9,5%) e nei servizi Postepay ammontano a 802 milioni (+5,4%).
Le attività finanziarie investite (afi) dei clienti del gruppo hanno raggiunto 600 miliardi, in crescita di 9 miliardi da dicembre 2024. La posizione patrimoniale è solida: il total capital ratio di Bancoposta pari al 22,7% (di cui Cet1 ratio pari al 19,5%), il leverage ratio pari al 3,1% e il Solvency II ratio del gruppo assicurativo poste vita pari al 315 per cento.
Alla luce dei numeri, il gruppo ha rivisto al rialzo le stime per l'intero esercizio 2025: il risultato operativo adjusted è aumentato da 3,1 miliardi a 3,2 miliardi di euro; l'utile netto è stato rivisto al rialzo da 2,1 miliardi a 2,2 miliardi di euro e la politica dei dividendi è stata confermata.
Quanto a una eventuale riorganizzazione divisionale interna funzionale all'ottenimento del Danish Compromise, la norma contabile europea che consente alle banche che detengono quote in assicurazioni di beneficiare di uno sconto patrimoniale, Del Fante ha spiegato che "tecnicamente non abbiamo una
licenza bancaria, che è una decisione che spetta agli azionisti, e che, per quello che sappiamo, non c'è nulla al momento su un mutamento dello status di Poste Italiane, quindi non c'è alcun focus sul Danish Compromise".